Soltanto nei primi sei mesi del corrente anno le Fiamme Gialle hanno così individuato e segnalato alle autorità competenti ben 110 lavoratori in nero e/o irregolari ed i rispettivi datori di lavoro che - stante la chiusura delle attività economiche non essenziali - avevano richiesto di fruire della cassa integrazione per ridurre l’impatto degli oneri sociali e dei costi del lavoro.
Le attività ispettive hanno riguardato svariate tipologie economiche, quali: trasporto merci per conto terzi, trattamento e rivestimento dei metalli, commercio al dettaglio di abbigliamento per adulti, vendita al dettaglio di pane e farine, pulizia di edifici, commercio di metalli ferrosi, raccolta scommesse. In molti casi, è stato constatato l’irregolare impiego del personale per periodi lavorativi nei quali lo stesso già fruiva della specifica Cassa Integrazione.
Contestate violazioni amministrative alle disposizioni normative in materia di lavoro e previdenza ai soci, amministratori e rappresentanti legali delle società. Queste ultime sono state anche segnalate all’INPS, all’Ispettorato del Lavoro ed all’Agenzia delle Entrate per quanto di rispettiva competenza.
Le operazioni di servizio concluse si inquadrano nel complesso delle attività che la Guardia di Finanza sta attuando in relazione all’emergenza epidemiologica in atto a tutela del lavoro per contrastare, in particolare, le più gravi forme di sfruttamento in danno dei lavoratori dipendenti, specialmente di quelli che si trovano in condizioni di particolare debolezza o bisogno ed a salvaguardia degli imprenditori che rispettano le regole.