Il Presidente della V Commissione regionale Sanità, Mario Olivieri, recependo le preoccupazioni di molti medici specializzandi a L’Aquila, è in procinto di presentare una apposita risoluzione al Consiglio Regionale.
In queste ore di intenso dibattito sulla chiusura della Scuola di specializzazione in Pediatria dell’Università de L’Aquila e di altre specialità, pare evidente la difficoltà di tutti gli specializzandi già iscritti - raccogliendo anche le comunicazioni dallo stesso Rettore dell’ateneo aquilano, Paola Inverardi, - e la necessità di un sollecito e risolutivo intervento di stimolo da inviare ai competenti Uffici del Miur, per la risoluzione degli inconvenienti.
Come sempre gli specializzandi potrebbero pagare le spese di un cambiamento improvviso, poiché la notizia della avvenuta chiusura ha gettato nel panico le decine di dottori e dottoresse già frequentanti e per i quali non è ancora chiaro quale sia il risvolto pratico di un tale sconvolgimento organizzativo di un sistema fino ad oggi funzionante.
Tra la paura di essere classificati come specialisti di serie B e le difficoltà formative, ad un mese scarso dalla chiusura dell’anno accademico, è importante risolvere le segnalate questioni pratiche, per le quali la politica può dare immediatamente una risposta.
“Che ne sarà dei medici ancora in mezzo al guado?” - ribadisce Olivieri - “Ricordo che si tratta di giovani medici, fortemente motivati, che dedicano anima e corpo per avere un futuro lavorativo, dignitoso e oltremodo necessario alle esigenze della sanità abruzzese e nazionale”.
Il Consigliere Olivieri confida nell’impegno e nella mediazione diplomatica del rispettabilissimo Direttore della scuola di specializzazione, Verrotti.
Occorre sollecitare urgenti direttive da parte del Ministero, tenuto conto delle esigenze personali e delle precise scelte formative compiute da chi ha scelto ed investito sull’ateneo aquilano.