Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Pescara, hanno consentito di raccogliere gravi indizi a carico dell’uomo, accusato di aver appiccato un incendio al vano ascensore del primo piano dello stabile. L’episodio è avvenuto la notte successiva ad alcuni sfratti che avevano interessato l’edificio. Il rogo ha messo in pericolo l’incolumità dei residenti, i quali sono stati tratti in salvo grazie al tempestivo intervento dei soccorsi. L’incendio ha provocato danni significativi allo stabile e ha causato l’intossicazione di alcuni inquilini e di quattro agenti di polizia intervenuti sul posto.
Gli investigatori, analizzando gli elementi raccolti, hanno ricostruito la dinamica dei fatti, secondo cui l’indagato avrebbe agito da solo, spostandosi a bordo di un monopattino e utilizzando una sostanza accelerante per innescare il fuoco. Per evitare di essere riconosciuto, l’uomo si sarebbe cambiato d’abito prima e dopo l’incendio.
Nel corso delle indagini, una perquisizione presso l’abitazione del sospettato ha portato al ritrovamento di prove che confermerebbero il suo coinvolgimento nell’incendio. Alla luce degli elementi raccolti e del rischio di fuga dell’indagato, la Squadra Mobile ha proceduto al fermo, associandolo al carcere su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Si ricorda che, nel rispetto della presunzione d’innocenza, la responsabilità dell’indagato dovrà essere accertata attraverso il processo e che l’uomo non può essere considerato colpevole fino alla conclusione di tutti i gradi di giudizio.