"Portare con somma urgenza in Consiglio regionale la nuova Legge gia' pronta dalla scorsa legislatura per unificare il Cotir il Crab e il Crivea, altrimenti questo Esecutivo regionale decretera' la morte della ricerca agroindustriale e agroalimentare in Abruzzo". Questo il commento del presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo.
L'Aquila, 21 set. - "Portare con somma urgenza in Consiglio regionale la nuova Legge gia' pronta dalla scorsa legislatura per unificare il Cotir il Crab e il Crivea, altrimenti questo Esecutivo regionale decretera' la morte della ricerca agroindustriale e agroalimentare in Abruzzo". Questo il commento del presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo. "Dopo un anno e mezzo - denuncia Febbo - di sole promesse e chiacchiere, le maestranze e i ricercatori del Cotir e del Crab versano ancora in una situazione insostenibile con il serio rischio questa volta che si arrivi al default di questi Centri di eccellenza. Dopo un anno dalla nomina da parte di D'Alfonso di un collegio di liquidatori con il compito di traghettare i tre Centri in un unico Ente di ricerca a oggi nulla e' stato svolto. Inoltre non sappiamo neanche cosa hanno prodotto i liquidatori e quali azioni hanno intrapreso per scongiurare la loro definitiva chiusura. Pertanto sara' mia premura convocare al piu' presto in Commissione Vigilanza i liquidatori per conoscere, se corrisponde al vero, l'interessamento di una multinazionale e a quali condizioni economiche soprattutto per i dipendenti, il motivo del ritardo della Legge del Centro unico e quali risorse economiche la Regione Abruzzo e l'assessore Pepe intendono utilizzare urgentemente per le mensilita' arretrate. Credo che - conclude Mauro Febbo - dopo avere accusato di incapacita' e di immobilismo la precedente amministrazione, qualcuno dovra' spiegare al comprensorio Vastese e a quello Marsicano come mai questo Giunta regionale di centrosinistra porti avanti una politica di mortificazione e di censura nei confronti di territori da sempre strategici e fondamentali per l'agricoltura regionale".