E' stata fatta luce, grazie alle indagini dei Carabinieri della Compagnia di Lanciano, coordinati dal comandante, il Capitano Vincenzo Orlando, sulle risse avvenute sabato notte, in pieno centro cittadino, con il coinvolgimento di diverse persone, uomini e donne che si sono accaniti contro un giovane. La lite, avvenuta in un locale tra viale delle Rose e l’area della vecchia Stazione ferroviaria, era scoppiata per futili motivi, pare per un accendino, intorno alle 02.00 nella notte. Più tardi, qualcuno aveva lanciato una bottiglia contro la serranda di un negozio, contenente del liquore e dei fazzolettini di carta, un rudimentale congegno che avrebbe dovuto prendere fuoco ma che non ha provocato danni. Da subito, i militari dell'Arma, giunti sul posto, hanno iniziato a ricostruire i fatti ed hanno ricollegato i due episodi e quindi chiarito come realmente siano andate le cose nella notte tra sabato e domenica. Grazie alla presenza delle telecamere del circuito di videosorveglianza e di altre istallazioni presenti nei pressi di alcuni esercizi commerciali delle zone interessate dai fatti, i Carabinieri hanno potuto visionare diverse immagini ed “incastrare” così i partecipanti all’aggressione ai danni del giovane 23enne Z.M. Dalle indagini è scaturita, pertanto, l’identificazione di tre giovani, un ragazzo e due ragazze, che, verosimilmente anche sotto l’effetto di alcool, all’interno del locale hanno commesso l’aggressione, colpendo il giovane con calci e pugni, provocandogli lesioni al volto giudicate guaribili dai sanitari del Pronto Soccorso in 10 giorni. A finire nei guai sono stati D.R.S. 34enne di Lanciano, D.C.F. 22enne di Crecchio e G.I. 24enne di Lanciano, che dovranno pertanto rispondere di rissa. Inoltre D.R.S. dovrà rispondere anche del tentativo di danneggiamento perpetrato, qualche ora dopo la rissa, contro il negozio di ortofrutta di Viale Cappuccini di proprietà della madre dell’aggredito. Grazie alle immagini ed alla testimonianza di alcuni residenti, i Carabinieri hanno accertato che il D.R.S., probabilmente intimorito da una probabile azione legale da parte della vittima, avrebbe realizzato in tutta fretta una rudimentale bottiglia incendiaria che avrebbe scagliato contro la saracinesca dell’esercizio pubblico dandosi poi alla fuga a bordo di un’utilitaria. Sono in corso ulteriori accertamenti riguardo alla vicenda, considerata anche la presenza di un notevole numero di testimoni, i militari dell'Arma non escludono che possano emergere elementi utili che rilevino la partecipazione all’atto aggressivo anche di altri giovani.