I Carabinieri della Compagnia di Vasto hanno arrestato Alfredo Soraniello, capo clan della camorra di Soccavo, venuto agli onori della cronaca, oltre che per i reati commessi, anche per la faida che, nel 2014, ha portato all’ uccisione, da parte dei trafficanti di un nuovo clan antagonista, di suo figlio Fortunato, che venne trucidato dal boss emergente Carlo Tommaselli, dal figlio e dal suo clan, in un salone da barbiere a Soccavo. Soraniello è stato rintracciato in un albergo del litorale vastese in compagnia della moglie e con numerosi bagagli al seguito, pensava di averla fatta franca e che la sua fuga in Abruzzo, fingendosi un semplice turista, gli avrebbe permesso di non essere preso dalle forze dell’ordine, ma non è stato così. Il 31 luglio scorso, i militari del N.O.R. di Vasto hanno dato esecuzione al provvedimento emesso dal Tribunale di Cosenza a carico dell’uomo, con il quale veniva disposto l’aggravamento della misura di sicurezza attualmente in atto, con quella della detenzione in carcere. L’uomo infatti, che fino a qualche giorno fa si trovava in libertà vigilata in una comunità del cosentino, si era allontanato facendo perdere le proprie tracce. La misura detentiva a suo carico sarebbe probabilmente sarebbe rimasta a lungo inevasa, se non fosse stato invece riconosciuto e segnalato da un appartenente alle forze dell’ordine in pensione. Attivate immediate ricerche, il boss è stato rintracciato nell’albergo. Nel corso della perquisizione, sono stati rinvenuti, nella sua disponibilità, ben 6 diversi telefoni cellulari. Terminati gli atti di rito, l’uomo è stato associato alla Casa Lavoro di Vasto, dove dovrà rimanere per un altro anno.