Il luogo destinato all’illegale attività di difficile individuazione perché coperto da alti e vegeti arbusti, cespugli e rovi che ostacolando la vista non permettevano di rendere visibile le piante di cannabis. L’acume dei militari ha permesso di individuare una sorta di “cunicolo” di accesso che, “prima facie”, induceva a ritenere potesse essere attraversato solo dagli animali selvatici che si muovono nelle adiacenze di quell’area. Un’ulteriore approfondimento, sostenuto anche con l’attraversamento del varco a cura degli stessi operanti ha permesso di constatare l’illegale coltivazione e la contestuale presenza sul luogo di una persona ritenuta responsabile. Il soggetto coinvolto, identificato sul sito, stante la condotta criminosa di cui all’art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, veniva dichiarato in stato di arresto e, contestualmente, posto agli arresti domiciliari in aderenza a quanto disponeva la locale Procura della Repubblica di Sulmona. La citata attività rafforza e consolida, ancora, gli sforzi già attuati dal Corpo nel contrasto alla detenzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti e si inquadra nella continua attenzione rivolta al territorio aquilano mirando a salvaguardare la vita umana in generale e dei più giovani in particolare.