I finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale di Pescara, nel corso di una ricognizione aerea, hanno localizzato lungo il tratto del fiume Salinello ricompreso nel Comune di Tortoreto (TE), una piantagione di marijuana, prontamente segnalata al Comando Provinciale di Teramo, consentendo così di organizzare un dispositivo operativo di intervento immediato – già collaudato nel tempo - composto da militari della Compagnia di Giulianova integrato dai colleghi della Sezione Aerea di Pescara. Attraverso sentieri impervi, percorribili solamente a piedi, i militari raggiungevano la zona collinare insistente sull’argine del fiume Salinello, ove nascosta dalla rigogliosa vegetazione hanno individuato la piantagione di marijuana composta da circa 180 piante di un’altezza media di ben 3,5 mt., oramai in piena fioritura e pronte per essere raccolte.
Quanto accertato ha consentito di avviare, nei pressi della illecita coltivazione, un idoneo servizio di osservazione e controllo, protratto ininterrottamente per circa 36 ore, che ha permesso di individuare alle prime ore della mattinata di domenica 13 settembre, un soggetto di nazionalità albanese intento ad accudire le piante, annaffiandole e curandone il corretto accrescimento. Immediatamente fermato dai militari delle Fiamme Gialle, è stato accompagnato presso la sua abitazione per effettuare una perquisizione domiciliare. Il soggetto identificato è stato tratto in arrestato in flagranza di reato e posto a disposizione della Procura della Repubblica di Teramo, alla quale dovrà rispondere dei reati di produzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. La piantagione di cannabis, opportunamente sradicata dal terreno e l’attrezzatura utilizzata per la coltivazione (1 generatore di corrente silenziato completo di prolunga elettrica, 1 pompa ad immersione, 2 tubi utilizzati per l’irrigazione, 2 sacchi da 70 litri cadauno di terriccio fertilizzante, 1 tanica contenente liquido fertilizzante) sono state sequestrate ai sensi dell’art. 354 c.p.p., in violazione art. 73, comma 5 del DPR. 309/90. Il prodotto stupefacente una volta seccato e trinciato avrebbe fruttato, una volta immesso sul mercato illegale, oltre 200.000 euro.