I Carabinieri della Tutela Forestale e dei Parchi hanno intensificato i controlli per contrastare il danneggiamento delle tartufaie nelle aree protette. Dopo un'approfondita indagine, il Nucleo Carabinieri Forestale di Villa Santa Maria, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Chieti, ha notificato due avvisi di garanzia a carico di A.B. classe 1984 e T.D. classe 1984.
I due indagati sono accusati del reato di danneggiamento aggravato per aver compromesso lo stato di conservazione e l'habitat naturale di alcune tartufaie all'interno di un'area classificata come "Zona A1 a conservazione integrale" nel comune di Civitella Messer Raimondo (CH).
L'identificazione degli indagati è stata possibile grazie al meticoloso lavoro degli investigatori che hanno acquisito immagini da fototrappole posizionate strategicamente in luoghi soggetti a lavorazioni illegali del terreno. Queste immagini hanno permesso di risalire ai responsabili del danneggiamento. La pratica nota come "zappatura" è vietata dalla legislazione italiana poiché dannosa per il patrimonio naturale, specialmente considerando che l'UNESCO ha dichiarato le tartufaie naturali "Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità".
Si ricorda che la ricerca e la raccolta dei tartufi devono essere condotte senza danneggiare le tartufaie, utilizzando cani addestrati e attrezzi appropriati per l'estrazione dal terreno. L'impiego del cane addestrato consente di individuare con precisione il punto in cui è localizzato il tartufo e di estrarre solo gli esemplari maturi.
I due soggetti dovranno rispondere alle accuse di violazione degli articoli 733 e 734 del Codice Penale (danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, distruzione o deturpamento di bellezze naturali). In caso di condanna, rischiano l'arresto fino a un anno o un'ammenda fino a €6.197,00. La tutela delle tartufaie è essenziale per preservare il patrimonio naturale e culturale, e le autorità sono determinate a perseguire chiunque danneggi queste preziose risorse.