"L'uomo è stato sottoposto alle medicazioni e alla cure del caso - spiega - e ha insistito per lasciare l'ospedale, al punto da firmare la dimissione volontaria. Una volta fuori, è stato incontrato da qualcuno che lo ha riportato da noi, ed è stato rivalutato, trattenuto per il tempo necessario e dimesso perché non aveva necessità di ricovero date le condizioni stabili e le cure ricevute. Soprattutto in un momento di grande affollamento dell'ospedale e del Pronto Soccorso stesso, non ricorrevano elementi per i quali disporre l'occupazione impropria di un posto letto o di una barella. Ne ho parlato anche con lo stesso Sindaco, il quale mi ha rappresentato un problema sociale del paziente, al quale sicuramente noi come Servizio Sanitario non possiamo dare risposta. Pertanto non sono state commesse violazioni, né del diritto alla salute, né della dignità della persona".