I Carabinieri della Tutela Forestale e dei Parchi hanno intensificato i controlli durante il periodo di divieto di raccolta del tartufo nella Provincia di Chieti. L’azione è stata condotta dai militari della Stazione CC Forestale di Villa Santa Maria, che hanno mirato a rafforzare i controlli già avviati lo scorso anno. Questi sforzi hanno portato a numerose e pesanti sanzioni amministrative, diffide e, in un caso, una denuncia penale per "deturpamento e distruzione delle tartufaie naturali". L'ultimo intervento è stato innescato dalla segnalazione di un cittadino, il quale aveva consumato piatti a base di tartufo fresco in un evento presso una struttura ricettiva del chietino, fuori dal periodo di raccolta consentito.
La normativa regionale (L.R. n.66/2012) stabilisce periodi dell'anno in cui la raccolta del tartufo è vietata per tutte le specie, con l’obiettivo di contrastare il depauperamento delle tartufaie naturali. Rispettare rigorosamente i periodi di raccolta previsti dalla normativa è essenziale per la rigenerazione delle tartufaie. La somministrazione di tartufo durante il periodo di divieto, specialmente se immaturo o di bassa qualità, può facilitare frodi lucrose nella fase di trasformazione e commercializzazione del prodotto. È cruciale che i cittadini segnalino situazioni illecite o di dubbia legalità agli organi preposti al controllo.
Questo non solo costituisce un dovere etico, ma permette interventi tempestivi, rafforzando la fiducia nelle istituzioni e nella loro capacità di proteggere gli interessi della collettività. I Carabinieri Forestali continueranno a monitorare attentamente la commercializzazione dei tartufi durante i periodi di divieto, con l’obiettivo di preservare le risorse naturali e garantire il rispetto della legge.