Giovedì 17 Ottobre 2024

Cronaca

Lanciano, assistente capo della Polizia Penitenziaria aggredito da detenuto media sicurezza

16/10/2024 - Redazione AbruzzoinVideo
Lanciano, assistente capo della Polizia Penitenziaria aggredito da detenuto media sicurezza

L'aggressione segue un altro episodio simile, avvenuto solo dieci giorni prima, e non fa che rafforzare l'urgenza di interventi strutturali e organizzativi.

A Lanciano, l'ennesimo episodio di violenza all'interno della casa circondariale di Villa Stanazzo ha riacceso i riflettori sulle gravi criticità del sistema penitenziario locale.

Un assistente capo della polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto di Media Sicurezza, nonostante la struttura non sia attrezzata per ospitare persone con questo tipo di profilo. Questo fatto preoccupante, denunciato con forza dal sindacato UILPA Abruzzo, mette in evidenza la persistente precarietà delle condizioni di lavoro e sicurezza per il personale carcerario. Ruggero Di Giovanni, segretario regionale della UILPA, ha lanciato un grido d'allarme, sottolineando come il personale sia costretto a turni di lavoro insostenibili, aggravati dall’insufficienza di risorse umane e dalle carenze strutturali.

"La situazione è diventata insostenibile", ha dichiarato Di Giovanni, "continuiamo a ricevere detenuti inappropriati, destinati a strutture non idonee, senza che ci sia un adeguato piano di gestione per garantire la sicurezza sia dei lavoratori che degli altri detenuti". L'aggressione segue un altro episodio simile, avvenuto solo dieci giorni prima, e non fa che rafforzare l'urgenza di interventi strutturali e organizzativi.

Il sindacato denuncia la mancanza di una sezione specifica per detenuti di Media Sicurezza, obbligando il personale a gestire situazioni di alto rischio senza gli strumenti adeguati. Inoltre, la carenza di personale è una problematica cronica che continua a peggiorare con il tempo, mettendo a rischio l'incolumità di chi lavora all'interno del carcere.

La UILPA Abruzzo ha quindi rivolto un appello alle autorità competenti, chiedendo interventi immediati e risolutivi. Tra le richieste figurano un aumento del personale, una revisione dei criteri di assegnazione dei detenuti alle strutture, e una migliore gestione delle risorse interne per garantire condizioni di lavoro più sicure e dignitose. La preoccupazione è che, senza azioni concrete, la situazione possa ulteriormente deteriorarsi, con ripercussioni gravissime sul personale penitenziario e, più in generale, sul sistema carcerario.

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