Alle prime luci dell’alba dell'11 ottobre, i militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Pescara hanno eseguito un'ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di cinque persone, sospettate di essere responsabili di detenzione e cessione illecita di sostanze stupefacenti, nello specifico cocaina.
Le indagini, avviate nel dicembre 2022, si sono concentrate nel noto quartiere Rancitelli, area già segnalata per numerosi episodi di spaccio. L'attività investigativa, indirizzata inizialmente verso un solo nucleo familiare, è risultata complessa a causa delle tecniche utilizzate dagli indagati, che effettuavano la cessione della droga esclusivamente all'interno della loro abitazione.
Gli indagati, per eludere le forze dell'ordine, utilizzavano un linguaggio in codice per riferirsi alla droga, evitando di chiamarla con il suo vero nome. Termini come "bambino" o "macchina" venivano usati come riferimenti alla sostanza stupefacente. Inoltre, in molte conversazioni intercettate, i soggetti si esprimevano con frasi volutamente prive di senso compiuto, utilizzando suoni di assenso per comunicare, come "ho capito". Le comunicazioni avvenivano anche tramite piattaforme di messaggistica istantanea, dove frasi come "quella vecchia 30, quella nuova 33" indicavano la tipologia e il prezzo della droga.
Grazie a un'ampia attività di monitoraggio, anche tramite telecamere di sorveglianza, i carabinieri hanno identificato numerosi acquirenti, appartenenti a diverse fasce d'età, che si recavano presso l'abitazione degli indagati per acquistare la droga. Una volta giunti sul posto, suonavano il campanello e concludevano l'acquisto all'interno dell'abitazione.
In seguito alla raccolta di indizi gravi, precisi e concordanti, l’Autorità Giudiziaria di Pescara ha disposto la custodia cautelare in carcere per tre degli indagati, mentre per gli altri due sono stati disposti gli arresti domiciliari e l'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
È importante sottolineare che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la colpevolezza degli indagati dovrà essere accertata nel corso del processo, nel pieno rispetto del contraddittorio tra le parti.