Venticinque elmetti di cioccolata, riproducenti il tipico cappello di servizio dei Vigili del Fuoco, donati ai piccoli ospiti del Reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale civile di Pescara.
"È il dolce pensiero natalizio che Misericordia e Vigili del Fuoco di Montesilvano hanno ideato e realizzato per quei bambini che, purtroppo, hanno dovuto trascorrere in corsia il Capodanno, ma che sicuramente lo faranno con la promessa di una scorpacciata non appena potranno lasciare il nosocomio”.
Ha detto la Governatrice della Misericordia di Pescara Cristina D’Angelo che ha consegnato con i volontari e i Vigili del Fuoco il dolce dono nelle mani del Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Pediatrica, il dottor Gabriele Lisi, e del chirurgo Antonello Persico per essere consegnato ai piccoli pazienti.
“L’iniziativa – ha spiegato la governatrice D’Angelo - nasce dalla sensibilità di due volontari Vigili del Fuoco del distaccamento di Montesilvano, Omar D’Antonio e Gilberto De Sanctis, che hanno provveduto alla realizzazione dei caschetti, ispirati al copricapo che i Vigili indossano durante il servizio. I Vigili volontari si sono affidati a un mastro cioccolatiere per la riproduzione dei caschetti in fine cioccolato al latte, e hanno chiesto ai volontari della Misericordia di affiancarli nella consegna in ospedale. Un gesto simbolico, il nostro, con il quale abbiamo voluto dire insieme grazie a tutto il reparto diretto dal dottor Lisi per il lavoro svolto ogni giorno, lavoro divenuto ancora più difficile nei due anni del Covid che hanno imposto restrizioni e attenzioni moltiplicate da parte del personale nei confronti dei baby pazienti, e dunque per l’umanità dimostrata durante questo periodo difficile per tutti, e ancor di più per i più piccoli. Infine abbiamo voluto testimoniare in modo tangibile la nostra solidarietà attraverso un gesto gentile per i bambini che dovranno passare l’ultimo dell’anno in ospedale, dove comunque potranno contare su una straordinaria squadra di sanitari che sapranno non solo curare i malanni del corpo, ma anche trovare il modo per rendere meno tristi le giornate di festa”.