"Un intervento normativo di guerra al fumo attivo e passivo, per la tutela della salute – spiega Testa - il cui tema portante è rappresentato dal principio della riduzione del danno, su cui l'Italia ha elaborato una legislazione all'avanguardia in perfetta sintonia con le linee guida europee". "Alla luce delle evidenze sui danni provocati dal fumo – precisa Quaglieri - l'attenzione della comunità scientifica si è concentrata, a partire dai primi anni 2000, sugli effetti della combustione. Gli esperti concordano sul fatto che la nicotina, pur creando assuefazione, non rappresenta la causa primaria delle malattie legate al fumo, riconducibili, invece, principalmente ai componenti nocivi e potenzialmente tali presenti nel fumo di sigaretta, la maggior parte dei quali vengono generati dalla combustione". "Sulla base di questi risultati scientifici, non a caso la stessa industria del tabacco , ha optato per investire sulla realizzazione di prodotti alternativi alle sigarette tradizionali che permettono la generazione di un aerosol contenente nicotina senza far ricorso alla combustione. In prima battuta con le sigarette elettroniche (e-cigs) e successivamente con prodotti di nuova generazione, tra cui quelli a tabacco riscaldato". "Grazie al loro potenziale di ridurre i rischi per i fumatori – riprende Quaglieri - la diffusione di questi nuovi dispositivi fornisce la possibilità di integrare le tradizionali politiche di prevenzione e controllo con approcci innovativi, basati appunto sul principio della riduzione del danno. Esistono due filoni di pensiero riguardo alla relazione fra la prevenzione e il principio di riduzione del danno – espone - il primo prevede l'applicazione di tale principio solo nei casi in cui ogni azione e iniziativa preventiva sia fallita; il secondo, invece, afferma l'esistenza di un continuum sinergico fra prevenzione e principio di riduzione del danno, che agiscono parallelamente al fine di preservare e migliorare lo stato di benessere e salute dei cittadini. In tale visione, prevenzione e riduzione del danno non si caratterizzano per momenti e ambiti di applicazione differenti fra loro, ma agiscono piuttosto in maniera sinergica. In tal modo, anche qualora i soggetti scelgano di non limitare la propria esposizione ad elementi dannosi o nei casi in cui l'esposizione a questi elementi risulti difficilmente eliminabile per ragioni oggettive, il danno complessivo sulla salute sarà il più possibile limitato. In ogni caso, dal suddetto principio scaturisce la possibile ed auspicabile integrazione con le politiche sanitarie". "Per verificare l'effettiva riduzione del rischio e della tossicità dei prodotti di nuova generazione - scrivono nella nota i consiglieri FdI - molte Istituzioni di salute pubblica in tutto il mondo hanno deciso di dare il via a studi scientifici indipendenti. Tra questi: Il Public Health England, l'autorità britannica di salute pubblica, che ha recentemente pubblicato un report sugli effetti dell'utilizzo di e-cig e prodotti del tabacco riscaldato sulla salute, i cui risultati confermano una ridotta dannosità; l'Istituto Federale Tedesco per la Valutazione del Rischio (BfR) i cui studi di laboratorio mostrano una sostanziale riduzione nel rilascio di sostanze nocive per la salute; e ancora, l'Istituto di Salute Pubblica Norvegese che ha pubblicato un report in cui analizza la letteratura esistente sugli effetti dell'utilizzo di prodotti innovativi del tabacco, evidenziando un'effettiva riduzione del rischio; L'Istituto Nazionale di Salute Pubblica e Ambiente (RIVM) che sulla base di test di laboratorio ha recentemente divulgato i risultati dichiarando che la quantità di emissioni che risultano dalle proprie rilevazioni sono simili alle quantità dichiarate dai produttori dei dispositivi di nuova generazione". "Non è evidentemente scontato, considerati i dubbi esposti dal coordinamento dell'intersindacale sanitaria abruzzese, specificare che non trattasi di una sponsorizzazione, né diretta né indiretta, dei succitati dispositivi elettronici – chiarisce il consigliere Testa – bensì della proclamazione di un principio, quello della riduzione del danno, che poggia su numerosi riscontri tecnico-scientifici inconfutabili. Siamo tutti d'accordo sul fatto che fumare fa molto male, vorremmo che tutti smettessero o che non si iniziasse mai. Ma la realtà è un'altra, i dati in Italia sono allarmanti in merito all'aumento delle neoplasie del polmone così come in Abruzzo, ciò significa che la politica sulla prevenzione non ha dato finora i risultati sperati. Dunque l'obiettivo è quello di affrontare il problema con uno sguardo a 360 gradi, che va dalla prevenzione del fumo alla sensibilità per il danno ambientale – spesso sottovalutato – all'attenzione verso chi fuma e non riesce a smettere, introducendo appunto il concetto di riduzione del danno". "Anche il regime fiscale cui sono sottoposte le sigarette elettroniche ed i prodotti a tabacco riscaldato tiene in considerazione il minor profilo di rischio rispetto ai prodotti tradizionali. Come riportato dalla relazione illustrativa del decreto legislativo 15 dicembre 2014 n.188, la tassazione ridotta per tale categoria è stata stabilita in ragione della minore nocività del prodotto rispetto alle sigarette convenzionali, grazie alla mancanza di combustione". "In linea con questo approccio anche le Regioni (come già fatto dalle Marche) in virtù delle loro competenze in materia sanitaria – dichiara Quaglieri - possono svolgere un ruolo fondamentale per porre le nuove tecnologie e la ricerca scientifica al centro delle politiche per la salute pubblica. Ed è questa la ratio della proposta di legge in questione, la numero 40, in cui con l'art. 1 bis si dispone che ogni intervento in materia di tabagismo sia definito in armonia con le indicazioni delle linee guida internazionali e nazionali e con i metodi della medicina basata sulle evidenze, anche riconoscendo il principio di riduzione del danno." Per combattere il fumo i consiglieri di Fratelli d'Italia puntano su una rivoluzione culturale. "Il tabagismo è un problema complesso – concludono i due Consiglieri - che necessita di molteplici strategie ed analisi concrete e meno ideologiche. Il fumo crea danni, ma tra smettere del tutto e mantenere la dipendenza vi sono dei passaggi intermedi che non vanno demonizzati. Come estrema ratio, per i fumatori che non riescono a smettere, si può guardare a prodotti che riducono effettivamente il rischio da fumo, se le altre metodiche risultano inefficaci. Gli obiettivi dell'intervento normativo sono la diminuzione del numero dei fumatori e delle persone esposte ad inalazione del fumo passivo, e la riduzione dell'impatto ambientale causato dagli scarti del fumo di tabacco".