“Disagi, ritardi e code che peggiorano di giorno in giorno. Per la Val di Sangro, cuore pulsante dell'Abruzzo che produce, è diventato una sorta di martirio il sequestro dei viadotti dell'A14 tra la nostra regione e la Marche. Dalla Val di Sangro partono merci e produzioni che, con tir, camion e mezzi leggeri, rimangono imbottigliate nel traffico che va a rilento. Situazione che sta creando malumori e proteste, da parte delle imprese, in sofferenza." Sono le parole del sindaco di Atessa Giulio Borrelli che interviene con fermezza dopo quanto sta accadendo nel tratto autostradale della A14 dove, a causa del restringimento delle carreggiate in seguito al sequestro di alcuni viadotti da parte della magistratura, in queste ore viaggiare per gli automobilisti è diventata una vera e prorpia odissea con code chilometriche e ore ed ore di ritardo per raggiungere la propria meta. "Percorrere la A14 è diventato, purtroppo, sempre più faticoso e rischioso per tutti. Il provvedimento del magistrato di Avellino sottolinea la gravità della situazione, ma non la risolve. - dice Borrelli - Occorre che la Regione Abruzzo, d’intesa con le altre Regioni adriatiche e con tutte le forze politiche, si attivi immediatamente per trovare risposte urgenti, pratiche e di buon senso. È utile comprendere meglio come intenda procedere il magistrato e se sia disponibile a un dialogo positivo con le istituzioni interessate all’agibilità e alla sicurezza della A14. Un provvedimento di natura giudiziale, che merita sicuramente il massimo rispetto, deve calarsi nella realtà e evitare di complicare ulteriormente le cose. - continua il sindaco di Atessa - Il tratto abruzzese-marchigiano dell'autostrada A14 BO-BA, per la città di Atessa e per la zona industriale della Val di Sangro (35% del Pil regionale) , è vitale. È una delle vie di comunicazione principalmente usate dalle aziende di logistica e trasporti. Questo settore è ossigeno per le nostre aziende che, ogni giorno, a centinaia percorrono spediscono e ricevono prodotti e materiali di commercio e produzione. Non secondario - conclude nella nota Giulio Borrelli - è l’impatto sul trasporto di lavoratori e studenti, che talvolta hanno pochi giorni (ore) di ferie per ritornare in famiglia. In un’epoca in cui "Amazon", in meno di un giorno, ci recapita un acquisto on-line, è una vergogna impiegare 5 ore tra Pedaso e Pineto”.