Anche l'Abruzzo entra nella rete della solidarietà alla popolazione Afghana fuggita dalla propria terra invasa dai talebani. Nella regione Circa 1.200 profughi arriveranno nelle prossime ore nell'interporto di Avezzano (L'Aquila) che sarà un hub nazionale di prima accoglienza e di smistamento di persone che sono riuscite e riusciranno ad imbarcarsi su aerei dall'aeroporti di Kabul e che, secondo quanto si è appreso, dovrebbero rimanere nel campo base con tende al massimo per sei giorni. A gestire l'accoglienza, in sinergia con il Ministero dell'Interno, la Croce Rossa Italiana. In azione anche la Protezione civile regionale che si occuperà tra le altre cose di interfacciarsi con le strutture sanitarie per i servizi che devono essere assicurate ai profughi.
"La macchina della solidarietà e della accoglienza in Abruzzo è una funzione da poco visto che in Afghanistan tutto è naufragato in brevissimo tempo". Così il direttore dell'agenzia regionale abruzzese di Protezione civile, Mauro Casinghini che ieri mattina a L'Aquila ha partecipato ad una prima riunione con la Prefettura per fare il punto sull'azione tesa ad individuare strutture disponibili ad accogliere che fanno parte della rete del Ministero dell'Interno. "L'Abruzzo, - sottolinea ancora il direttore dell'Agenzia regionale, - deve anche far fronte alla istanza della Protezione civile nazionale, di mettere a disposizione strutture adeguate per la quarantena dei profughi fissata in sette giorni. Nella nostra regione si ospiterà un numero di persone in quota parte con le altre regioni italiane - spiega ancora Casinghini -. La macchina è partita e deve agire in pochi giorni visto che il 30 agosto lo scalo aereo di Kabul viene chiuso".
Intanto ieri all'ospedale di Sulmona una 32enne afghana, ospite da qualche giorno nella base militare di Roccaraso, ha dato alla luce una bimba, si chiama Hina e pesa tre chilogrammi. La donna è stata accompagnata ieri mattina nel punto nascite dell'ospedale peligno dall'ambulanza del 118. La storia della 32enne è drammatica perché, da quanto si é appreso, il marito della donna sarebbe stato fucilato prima della fuga da Kabul.