Era l’inizio di febbraio quando un uomo, sempre vestito di scuro, travisato con mascherina, cappello e guanti, faceva irruzione in un esercizio commerciale sito su Corso Umberto di Montesilvano, terrorizzando la dipendente costringendola ad aprire la cassa: “Questa è una rapina, non ti voglio fare del male, dammi i soldi e non succederà niente”. Ma i soldi in cassa non c’erano, e quindi la dipendente dell’esercizio veniva costretta a consegnargli il proprio bancoposta e relativo p.i.n.. Il rapinatore prima di uscire le sottraeva anche il proprio cellulare per evitare che potesse chiamare qualcuno. Subito dopo l’uomo prelevava da uno sportello automatico la somma di euro 300. Esattamente dopo cinque giorni, una nuova rapina, stessa fascia oraria, la descrizione dell’autore è sempre la stessa, le modalità anche, un altro esercizio commerciale di Corso Umberto, posto a poca distanza dal primo. Il bottino questa volta è di circa mille euro e l’impiegata viene minacciata con un paio di forbici. Passano altri 6 giorni, terza rapina, sempre tardo pomeriggio, Corso Umberto, a poca distanza dagli altri viene colpito l’ennesimo esercizio commerciale, l’impiegata viene pesantemente minacciata, “non gridare! Stai tranquilla! Questa è una rapina! Dammi i soldi!”. La donna gli consegna 600 euro dopodiché viene rinchiusa all’interno di uno stanzino. Le indagini condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesilvano, ponevano in evidenza una serie di elementi che accumunavano le tre rapine. Lavorando su questi dati, modus operandi, vestiario e conformazione antropometrica del rapinatore, gli inquirenti sono riusciti a tracciare un preciso profilo e la zona ove l’uomo poteva essere identificato. La ferma convinzione che il rapinatore potesse vivere nei paraggi ha spinto le indagini nella direzione giusta. Il 16 febbraio, a seguito di un mirato servizio, l’uomo veniva individuato proprio in Corso Umberto, vestito come nelle precedenti rapine. Con tutta probabilità era pronto a colpire ancora, ma l’abbigliamento che indossava e la perquisizione effettuata presso la sua abitazione lo hanno incastrano definitivamente. Infatti, i Carabinieri all’interno della sua abitazione hanno rinvenuto le scarpe ed altri capi di abbigliamento indossati nelle varie rapine. Inoltre, la comparazione del soggetto con i fotogrammi acquisiti dai filmati della video sorveglianza degli esercizi commerciali hanno completato il già nutrito quadro indiziario a carico dell’uomo. Questo fine settimana, il soggetto autore delle predette rapine, un trentacinquenne italiano, è stato tratto in arresto dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesilvano, che lo hanno trovato in casa, proprio non lontano dagli obiettivi prescelti. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Pescara su conforme richiesta della Procura. L’uomo è stato tradotto nel carcere di Pescara.