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Cronaca

Chieti scalo, si spacciano per corrieri e truffano una ditta di abbigliamento, rintracciati e denunciati dai carabinieri

29/12/2020 - Redazione AbruzzoinVideo
Chieti scalo, si spacciano per corrieri e truffano una ditta di abbigliamento, rintracciati e denunciati dai carabinieri

I Carabinieri dopo un'intensa attività investigativa scattata in seguito alla denuncia del titolare dell'ingrosso di Chieti scalo hanno rintracciato due campani ed un tedesco che avrebbero portato via con un furgone 17mila euro di merce dall'azienda abruzzese.

I fatti risalgono al giugno del 2019, quando il proprietario di una ditta di Chieti Scalo, che commercia in abbigliamento all’ingrosso, riceve la telefonata che aspettavano dal corriere, che di lì a poco avrebbe dovuto ritirare un grosso quantitativo di merce, da recapitare ad un cliente fuori provincia. L’uomo al telefono, dal chiaro accento napoletano, gli riferisce di essere in arrivo ed i due prendono accordi per caricare il camion che poi dovrà dirigersi verso il negozio del cliente. Arrivano in due con un furgone di colore bianco e si inizia a caricare, ma c’è qualcosa che non va. Quando il mezzo è già pieno, il magazziniere nota che una delle lettere della targa è stata modificata: la G è diventata una C. Quando lo fa notare ai due corrieri, questi risalgono frettolosamente a bordo del mezzo e si dileguano in men che non si dica, con circa 17.000 euro di merce. Dopo la denuncia dell’amministratore della società i carabinieri della Stazione di Chieti scalo iniziano una minuziosa indagine che li condurrà in provincia di Napoli: il furgone utilizzato risulta essere stato preso a noleggio da un 52enne di Marano di Napoli, che tra l’altro ha lasciato anche un cellulare intestato a un amico compiacente, un tedesco di 69 anni suo vicino di casa. Poi individuano anche l’autore della telefonata alla ditta, un 54enne sempre del napoletano. Vengono poi tracciati nel dettaglio, tramite i tabulati dei due numeri, gli spostamenti esatti dei due telefoni cellulari individuati: i due si trovavano il giorno ed all’ora della truffa proprio a Chieti scalo. Così i due italiani, assieme al tedesco, quasi come in una vecchia barzelletta, sono stati denunciati in stato di libertà, per truffa in concorso.

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