"Se l'Abruzzo tornasse in zona arancione da mercoledi avrebbe l'intesa del Ministero della Salute, se l'Abruzzo decidesse autonomamente di andare in zona arancione da domattina sarà diffidata". Così il ministro Boccia intervistato da Barbara D'Urso a "Live" ed incalzato dalla stessa, in relazione all'ordinanza del presidente della Regione Marco Marsilio che ha annunciato, nel tardo pomeriggio, la decisione della riapertura dei negozi e quindi il passaggio da domani, lunedì 7 dicembre, dell'Abruzzo nella fascia di rischio arancione. Boccia ha sottolineato che "diventa inevitabile tutelare sul piano sanitario tutti gli abruzzesi cosi come gli italiani. La domanda che bisognerebbe porsi è cosa succederebbe se in un luogo che doveva rimanere chiuso qualcuno si contagiasse oppure peggio, cosa succederebbe a quella persona che ha contratto il virus in un luogo che per legge doveva restare chiuso ed è stato aperto e magari finisse per ammalarsi gravemente? Ogni tanto mi rendo conto - continua il Ministro - che ci sono pressioni dei territori per ritornare alla normalità, ma la nostra normalità non sarà mai la stessa fino a quando non avremo sconfitto il virus, sarà una normalità con la convivenza, che merita il massimo del rigore e dell'attenzione." Boccia ha sottolineato che il presidente delle Regione Abruzzo è in stretto contatto sulle questioni sanitarie con il ministro Speranza ma ha ribadito che se domani sarà confermata la decisione di Marsilio di anticipare, il Governo la diffiderà.
Intanto il Governatore d'Abruzzo - scrive l'Ansa - non commenterà direttamente la puntualizzazione del Governo sulla data di mercoledì per la riapertura in arancione della regione, anche perchè nel precedente comunicato era stato correttamente riportato come Marsilio avesse sentito il ministro Speranza , ma non che 'abbia avallato la decisione'. La responsabilità della riapertura è di Marsilio "assunta in totale autonomia". Domani comunque Marsilio farà il punto della situazione.