I Forestali, sotto un olivo vicino all’abitazione del sospettato, hanno trovato una gabbia/trappola in acciaio perfettamente funzionante e già attivata con un’esca all’interno (costituita da grano sparso a terra) e con una “pasturazione” all’esterno (una “scia” di grano) per indirizzarvi gli animali da catturare, probabilmente ungulati (Cinghiali, Caprioli, etc.).
L’indagato, che ha ammesso di essere il responsabile del posizionamento della trappola, si trovava nelle vicinanze, intento a lavorare con un trattore il proprio oliveto. Inoltre, nella pertinenza della sua abitazione, non lontana dalla gabbia, è stata ritrovata una cassetta che conteneva altro grano identico a quello utilizzato per la “pasturazione”.
Pertanto, la gabbia/trappola è stata sequestrata e il responsabile deferito alla Procura della Repubblica di Vasto, come prevede la Legge del 1992 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma e sull’attività venatoria, per il reato di esercizio della caccia con mezzi vietati.
“L’interessato”, ha dichiarato il Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Pescara, presso il quale opera il Nucleo Cites, “oltre alla confisca e alla distruzione della trappola sequestrata, rischia un’ammenda fino a 1.556,53 € e l’eventuale pagamento delle spese processuali”.