Nella quotidiana azione di contrasto svolta nei confronti di coloro che alimentano il fenomeno del “lavoro nero” e non rispettano sui luoghi di lavoro le disposizioni utili al contenimento e al contrasto della diffusione del Covid-19, i Finanzieri della Tenenza di Nereto, hanno individuato 6 imprese commerciali responsabili di avere violato specifiche disposizione di legge emanate nel comparto di riferimento. Sono stati individuati, complessivamente, 18 soggetti impiegati completamente “in nero” e, fra questi, un soggetto percettore del Reddito di Cittadinanza (nei cui confronti è scattata la segnalazione all’Inps per farlo decadere dalla riscossione del contributo pubblico), che approfittava di tale situazione per avere il duplice vantaggio di non pagare alcuna imposta sul reddito percepito in “nero” e, d’altra, di “arrotondare” incassando il beneficio di legge.
Oltre ad impiegare i lavoratori in maniera irregolare, in 4 aziende della Val Vibrata, ricadenti nei comuni di Corropoli, Colonnella e Sant’Omero, è stato riscontrato anche il mancato adempimento delle disposizioni volte al contenimento e al contrasto della diffusione del COVID-19 per l’assenza, all’interno delle strutture, di detergenti e apparecchi utili al controllo della temperatura corporea, idonei a consentire l’ingresso del personale in azienda. Inoltre, non erano stati organizzati gli spazi utili al mantenimento della distanza di sicurezza tra i lavoratori presenti. Nei confronti delle stesse è stata disposta la chiusura provvisoria dell’attività per 5 giorni (ex art. 4, comma 4, del D.L. n. 19/2020). Per tutte e 6 le società è stata inoltrata apposita segnalazione all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Teramo, per l’esecuzione del provvedimento di sospensione dell’attività e per la contestazione della relativa violazione amministrativa (c.d. maxi-sanzione). L’Azione “trasversale” posta in essere della Guardia di Finanza in diversi settori di interesse per l’economia e per la tutela dei lavoratori passa attraverso il contrasto ai fenomeni di sfruttamento della manodopera, alla tutela sulla corretta redistribuzione delle risorse pubbliche nei confronti di chi ne abbia effettivamente diritto e bisogno reprimendo le condotte di indebita richiesta e/o percezione di sussidi e agevolazioni oltre che, nell’attuale congiuntura storica di emergenza pandemica, alla salvaguardia della salute dei lavoratori e di tutti i cittadini.