All'origine del gesto c'è un momento di profondo disagio vissuto dal giovane. A fare il punto della situazione, nel corso di una conferenza stampa, sono stati il questore di Pescara, Carlo Solimene, il dirigente della squadra Volante, Pierpaolo Varrasso, che per due giorni è rimasto sul posto, e il medico della Questura, Sara Cortese. Nel corso dell'incontro è stato spiegato il tipo di attività svolta, che alla fine ha portato al risultato sperato. I negoziatori e tutto il personale impegnato hanno lavorato per ottenere la fiducia del giovane, affinché non si sentisse solo, parlando con lui di vari argomenti. Il ragazzo per quasi due giorni è rimasto a piedi nudi sul parapetto del balcone, largo circa 20 centimetri, sfidando anche la pioggia. Fin da subito l'area è stata messa in sicurezza, evitando interferenze da parte di persone non autorizzate a interagire con lui.
Dopo quasi 44 ore, stamani, attorno alle 9.45, il 23enne ha desistito e ha aperto la porta ai poliziotti. Subito dopo è stato accompagnato in ospedale per le cure del caso. L'allarme era scattato attorno alle 14 di mercoledì. L'area, per due giorni, è stata costantemente presidiata da Polizia di Stato, con negoziatori, Squadra Volante, Squadra Mobile e scientifica, insieme a personale della Asl, Vigili del Fuoco, Polizia locale e 118.
"Siamo soddisfatti e felici - ha detto il questore Solimene - perché la Polizia di Stato e la Questura di Pescara sono riusciti a mettere in sicurezza un giovane che registrava un momento di disagio e aveva bisogno del nostro aiuto. Siamo riusciti a farlo attraverso un equipe che lavora da tempo in questo settore, aiutati anche dal Dipartimento della Ps che ci ha dato tutta l'attenzione del caso fornandoci personale particolarmente qualificato. Abbiamo dimostrato l'attenzione che la Polizia ha le verso le fasce deboli e verso chi vive momenti di disagio; abbiamo dimostrato - ha concluso - la professionalità e l'umanità profonda che contraddistinguono le donne e gli uomini della Polizia di Stato".