Scavi eseguiti abusivamente all’interno del Parco Nazionale della Majella
Rapino, 31 marzo 2016. Il Corpo Forestale dello Stato ha sottoposto a sequestro preventivo, su disposizione del GIP del Tribunale di Chieti, un’area di circa due ettari, sita in località “Passo Palogno” di Rapino, dove era in corso un’abusivaattività di disboscamento ed escavazione, con prelievo di materiale roccioso e terreno: la ditta proprietaria, autorizzata con provvedimento della Regione Abruzzo al solo recupero morfologico e definitivo dell’area di cava, stava illecitamente estraendo materiale lapideo in zona non ricadente in quella autorizzata.
Un vero e proprio scempio dunque sull’ambiente e sulle bellezze paesaggistiche attraverso lo sfruttamento illecito ed indiscriminato del territorio, realizzato in totale noncuranza delle prescrizioni di legge, è stato accertato dal personale dei Comandi Stazione Forestale di Pretoro e di Fara Filiorum Petri, a seguito di appostamenti e rilievi tecnici, cartografici e fotografici. Lo sconfinamento dei lavori ed un’evidente modificazione, distruzione ed alterazione del territorio, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, ha peraltro interessato anche una parte di territorio compresa nei confini del Parco Nazionale della Majella.
Il legale rappresentante della ditta proprietaria della cava ed esecutrice dei lavori è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di opere eseguite in assenza di autorizzazione paesaggistica e nulla osta dell’Ente Parco e distruzione e deturpamento di aree sottoposte a protezione.