Venerdì 22 Novembre 2024

Area di crisi complessa Val Vibrata: il 9 maggio al Mise si approva il Piano di riconversione industriale

06/05/2017 - Redazione AbruzzoinVideo

Ieri pomeriggio con le parti sociali a L’Aquila dal vicepresidente Lolli: una cabina di regia locale per un migliore raccordo

Teramo 6 maggio 2017. Il Mise ha convocato il tavolo nazionale di coordinamento per approvare il Piano di riconversione dell’area di crisi complessa Vibrata-Tronto.  L’appuntamento è per martedì 9 maggio a Roma alle 10.30.  Un momento atteso da istituzioni e parti sociali che prelude all’uscita dei bandi di finanziamento da parte di Invitalia (soggetto attuatore); il piano infatti è il documento di programmazione che definisce tipologia e criteri delle azioni di sostegno ed è stato elaborato sulla base delle indicazioni emerse dalla manifestazione di interesse dell'ottobre 2016.  Il passaggio è tanto più importante perchè ad esso sono collegati anche i bandi regionali le cui misure devono essere complementari e sinergiche con le azioni del Governo.

 Del tavolo di coordinamento chiamato ad approvare il Piano fanno parte quattro Ministeri (Economia, Ambiente, Infrastrutture, Lavoro) le due Regioni coinvolte (Abruzzo e Marche) le due Province (Teramo e Ascoli).

E ieri pomeriggio una delegazione teramana guidata dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino -  composta dai rappresentanti di Confindustria, Api, Confartigianato e dai segretari di Cgil, Cisl e Uil - si è incontrata con il vicepresidente regionale, Giovanni Lolli, rappresentandogli la necessità di un maggiore raccordo con le parti sociali del territorio. Confermato il fondo stanziato dal Governo, 30 milioni di euro per l'area di crisi Vibrata-Tronto, equamente divisi fra i due territori; circa 7 milioni di euro i fondi Fers con una destinazione privilegiata per le richieste che arriveranno dalla Vibrata.

 "Nel merito del Piano che andremo a valutare sono emerse novità positive, fra queste quella più importante è certamente quella riguardante i Contratti di sviluppo, progetti di filiera con investimenti significativi, il cui finanziamento verrà scorporato dal fondo per l'area di crisi - commenta il presidente Di Sabatino - in questo modo aumentano le possibilità di sostegno per le aziende di piccole dimensioni così diffuse nel nostro tessuto produttivo e, nello stesso tempo, si incentiva la creazione di consorzi d'impresa nei settori dove già esiste una filiera consolidata come nell'automotive, nell'agroalimentare, nell'abbigliamento".

Si è quindi concordato di creare una cabina di regia locale coordinata dalla Provincia per favorire il dialogo delle parti sociali con la Regione - per i provvedimenti a diretta gestione dell'ente regionale come i Fesr - e con il Governo che attraverso Invitalia gestirà i bandi dell'area di crisi.

 "Un monitoraggio in tempo reale, con il contributo di chi il territorio lo conosce bene, facendo tesoro delle esperienze, anche negative registrate in altre aree di crisi italiane; questi finanziamenti vanno spesi tutti e bene. Un obiettivo che si raggiunge con la concertazione e la partecipazione" chiosa il Presidente.

 

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