A Sella di Monte Aquila, all’ombra del Gran Sasso d’Italia, si è svolta un’esercitazione di soccorso organizzato in cui sono stati simulati due contesti emergenziali: il recupero in parete di un infortunato e la ricerca di una persona dispersa in ambiente impervio.
L’intera esercitazione si è svolta alla presenza del Comandante Interregionale dell’Italia Centrale, Gen. C.A. Edoardo Valente, del Comandante Regionale Abruzzo, Gen. B. Flavio Aniello, del Comandante Provinciale l’Aquila, Col. t. ST Sergio Aloia, del Procuratore Capo della Repubblica dell’Aquila, dott. Michele Renzo e dei Sostituti Procuratori, d.ssa Simonetta Ciccarelli e d.ssa Roberta D’Avolio.
La prima attività ha riguardato un soccorso tecnico urgente di un alpinista in cordata che, a seguito di infortunio subito durante un’arrampicata su parete rocciosa, ha riportato gravi traumi. Le operazioni di soccorso sono state effettuate da Tecnici di elisoccorso della Guardia di Finanza con l’ausilio dell’elicottero AW 139 del Centro di Aviazione di Pratica di Mare.
La seconda attività, effettuata da più unità cinofile da soccorso e da squadre a terra, ha permesso il ritrovamento di un escursionista disperso ed in stato confusionale.
L’esercitazione ha fornito l’occasione per valorizzare e veicolare, da un lato, il ruolo fondamentale svolto dal S.A.G.F. nel dispositivo nazionale di soccorso in ambiente montano e, dall’altro, le funzioni di supporto, grazie alle qualifiche di agente e ufficiale di p.g. rivestite dai suoi appartenenti, all’Autorità Giudiziaria.
Tali qualifiche rappresentano infatti il tratto distintivo rispetto agli altri operatori del soccorso e consentono ai finanzieri del S.A.G.F. di curare i profili di rilevanza penale connessi, in particolare, alla scomparsa, al decesso o al suicidio di una persona in ambiente montano o comunque impervio.