Astensione dalla mensa di servizio al carcere di Lanciano (Chieti): è la protesta proclamata dai sindacati di polizia penitenziaria Uil-Sappe-Osapp-Sinappe-Cnpp e Csil contro la prevista riapertura di un reparto per la detenzione comune chiuso da anni.
"Nuovamente l'Amministrazione ha deciso unilateralmente di ignorare i diritti dei lavoratori e pensare solo a una parte del problema - scrivono i sindacati in una nota - ovvero agli spazi detentivi. Le organizzazioni sindacali di Lanciano non ci stanno, non si possono comprimere i diritti dei lavoratori. Con il nuovo reparto non si riuscirà a garantire che il 50% delle ferie spettanti e ogni lavoratore vedrà negarsi il sacrosanto diritto al recupero psicofisico, in aggiunta agli oltre 14.000 giorni di ferie non godute degli anni precedenti". "A oggi ogni dipendente ha in media 100 giorni di ferie non godute da recuperare - informano ancora i sindacati - e secondo l'Amministrazione Penitenziaria dovremmo accettare la diminuzione delle ferie annua. La riunione urgente di oggi con il direttore del carcere non ha portato a nulla, pertanto la protesta prosegue con la richiesta d'incontro urgente anche al Provveditore, che pochi mesi fa ci aveva garantito che non era stata disposta l'apertura di nessun nuovo reparto. Inoltre prevediamo un sit-in di protesta nei prossimi giorni. Chiediamo: invio di personale in missione per garantire lo smaltimento delle ferie arretrate, invio del personale indispensabile per gestire il nuovo reparto, almeno 15 unità, e rivisitazione dei posti di servizio in base al personale effettivamente a disposizione".