"Arroganza, poca democrazia e scarso senso del proprio ruolo istituzionale. Succede nella conferenza dei capigruppo della nostra città. Succede all’interno di un organo politico-amministrativo fondamentale dell’amministrazione comunale in cui, su iniziativa del presidente del consiglio, si dovrebbero raccordare i consiglieri di tutti i gruppi politici; in questa sede vanno stabilite le date del consiglio e l’ordine del giorno attraverso una condivisione e partecipazione di tutti i gruppi consigliari compresi i gruppi di minoranza." - lo afferma Gabriele Di Bucchianico, consigliere comunale di Lanciano al Centro, in una nota.
"Lo stesso presidente oltre a convocare e presiedere il consiglio, a dirigerne i lavori, ad assicurarne la regolarità delle discussioni e delle deliberazioni, dovrebbe anche assicurare preventiva e adeguata informazione ai gruppi consiliari e ai singoli consiglieri sulle questioni da sottoporre all’assise generale, facendosi così carico del raccordo tra le attività di indirizzo e di controllo proprie del consiglio e quelle di amministrazione e di governo di cui è responsabile il sindaco. Nella nostra realtà invece, succede il contrario di tutto questo". - prosegue di Bucchianico.
"Nella stragrande maggioranza dei casi il presidente del nostro consiglio comunale, puntualmente arriva in conferenza già con date decise e con argomenti gia' stabiliti ed inseriti in un ordine del giorno blindato, dimostrando cosi'di non essere all altezza del suo ruolo ed ostentandouna totale mancanza di rispetto per i consiglieri di minoranza.
L’ atteggiamento ostativo di questo presidente rende incolore, burocratica e subalterna la posizione di tutti i consiglieri limitando in prima linea i diritti partecipativi di quelli di minoranza.
Farebbe bene il presidente del nostro consiglio comunale a svolgere meglio il suo ruolo nel rispetto delle istituzioni e di tutte le componenti della città presenti in consiglio comunale,maturando una maggiore consapevolezza delle vere funzioni di cui risponde e della centralità dell’organo politico-amministrativo che rappresenta.
Al presidente in carica andrebbe ricordato che il complesso dei poteri dell’amministrazione comunale non può considerarsi un monolito: sindaco, giunta e presidente del consiglio.
Così il gioco è fin troppo facile!
Le parti in gioco devono essere due:
il sindaco, coadiuvato dalla giunta, che amministra e governa ed il consiglio, che dà gli indirizzi e controlla la loro attuazione.
Da qui la speciale posizione cui assurge chi ricopre il ruolo di presidente del consiglio comunale.
La funzione di raccordo e di coordinamento, se assolta con scrupolo e lungimiranza, fa del presidente del consiglio una figura di primo piano nel comune e nella città.
E’ evidente che per ricoprire tale ruolo occorrono personalità ed esperienza politica che questo presidente in carica mostra di non avere.
E’ evidente che riunire una conferenza dei capigruppo solo per formalità, evitando di attivare le giuste dinamiche di confronto democratico, non rende onore al diritto-dovere che egli ha di parlare in parallelo sia alla maggioranza che alla minoranza,dei problemi della comunità e dei programmi che vengono portati avanti.
Questo filo democratico e costruttivo manca nel nostro consiglio comunale dove arrivano ordini del giorno “super blindati ” perché il presidente del consiglio comunale ha abdicato al ruolo di garanzia che gli spetta nel dibattito politico, amministrativo, sociale e culturale della nostra città." - conclude Di Bucchianico