Nell'ambito del progetto sui vitigni autoctoni di Pretalucente di Gessopalena, il piccolo borgo, recentemente protagonista di significativi progressi nel recupero del vitigno nero antico, si prepara a un nuovo capitolo nella sua rinascita vitivinicola.
Sabato 23 dicembre, presso la sala consiliare del comune di Gessopalena, avrà luogo il primo incontro formativo destinato a potenziali viticoltori, agricoltori e appassionati interessati a riaccendere la passione per la coltivazione dei vigneti, un'attività che un tempo era il cuore pulsante dell'economia locale.
Il corso, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari ed Ambientali dell'Università di Perugia, partner chiave sin dall'inizio del progetto, sarà tenuto dal professore Alberto Palliotti e dalla Dott.ssa Lucia Giordano, assegnista di ricerca e responsabile tecnico de progetto di comunità " Vigni e Vini di Pretalucente." Il vitigno nero antico di Pretalucente ha recentemente ottenuto l'importante riconoscimento con l'iscrizione nel registro nazionale della varietà di cloni di vite, diventando così il secondo vitigno a bacca nera dell'Abruzzo dopo il Montepulciano.
Il vicesindaco e assessore all'agricoltura, Giuseppe Tiberini, mandatario del progetto, sottolinea l'importanza di questa iniziativa: "È un caso più unico che raro che un'università si dedichi alla formazione specifica sul territorio. Abbiamo ritenuto essenziale riproporre la coltivazione dei vigneti, un'attività che ha caratterizzato il nostro territorio fino a inizio secolo scorso e che, purtroppo, è andata diminuendo negli ultimi decenni."
"Da anni siamo in prima linea nella preservazione di vitigni antichi a rischio di estinzione, e oggi, più che mai, il nostro impegno è rivolto a trasformare questi tesori vitivinicoli autoctoni in un motore trainante per l'economia locale e la biodiversità. Non ci limitiamo a preservare il passato, miriamo a plasmare un futuro sostenibile e promettente per la nostra comunità. I vitigni autoctoni non sono solo una risorsa enologica, ma diventano un'attrazione turistica che racconta storie millenarie di tradizione e cultura. Tuttavia, la nostra visione va oltre, infatti vogliamo che questi vitigni diventino un investimento concreto, una scommessa sul futuro, specialmente per le nuove generazioni del nostro borgo. La sfida è far sì che i giovani scelgano di rimanere investendo qui le proprie risorse e scommettendo sulle potenzialità della loro comunità e sulle radici che la rendono unica. In questo modo, non solo conserviamo la nostra eredità, ma la coltiviamo come una fonte di orgoglio, innovazione e prosperità per le generazioni a venire". Conclude il vicesindaco Tiberini