Un tripudio di folla ha accolto venerdì scorso, al Teatro Fenaroli di Lanciano (CH), la flautista e musicologa lancianese Vilma Campitelli, alla quale è stato attribuito il Frentano d’Oro 2024, ambito riconoscimento conferito annualmente dall’omonima Associazione culturale «ad una persona nata nella Frentania che nel campo delle scienze, della cultura, della musica dell’arte e delle professioni si è resa benemerita dando lustro alla sua terra d’origine in patria e nel mondo».
Acclamata da un pubblico attento e festante, Vilma Campitelli, visibilmente emozionata, ha dedicato il premio, consegnatole dalla docente di matematica pura a Stoccolma Sandra Di Rocco, Frentano d’Oro 2023, «alle persone invisibili, lasciate ai margini della società, il cui lavoro quotidiano, per motivi economici, sociali, culturali, non è apprezzato».
L’attenzione e la sensibilità di Campitelli nei confronti delle diversità e delle minoranze, oltre all’imprescindibile legame mai reciso con la sua terra natale, costituiscono un prezioso e inestimabile valore aggiunto che ha mosso il comitato direttivo dell’Associazione a eleggerla Frentano d’Oro dell’anno, mettendo così in luce non solo i suoi altissimi meriti professionali ma anche la sua caratura morale e la sua profonda umanità. È una musica che costruisce ponti piuttosto che barriere quella della Campitelli, autrice, tra l’altro, del Compendium musicae flauta, monumentale e pionieristico catalogo delle opere per flauto delle compositrici, per secoli dimenticate, di tutte le epoche e di tutti i continenti.
«Un lavoro del genere è una pietra miliare» ha affermato Gianfranco Miscia, archivista e bibliotecario, durante la cerimonia di premiazione, descrivendo Campitelli come «una donna determinata, consapevole, appassionata». Un ritratto di Vilma Campitelli è stato tracciato anche dal presentatore della serata, il giornalista Mario Giancristofaro, coordinatore del Premio, il quale, attraverso una breve ma incisiva intervista, ha contribuito a restituire al pubblico il profilo di una donna e di una professionista generosa, ironica e autoironica, determinata, volitiva e concreta ma anche visionaria e curiosa, tanto da affermare che «con la volontà si ottiene abbastanza, ma il mio obiettivo è vedere sempre oltre ciò che ho imparato».
Giancristofaro ha, inoltre, formulato il bilancio del Frentano d’Oro, giunto al traguardo della XXV edizione, sottolineandone la continuità, il valore, il prestigio e l’autorevolezza sempre crescenti, mai venuti meno, come ha ricordato anche il sindaco Filippo Paolini, neanche dopo la scomparsa del fondatore e ideatore Ennio De Benedictis; figura culturale di spicco, De Benedictis è stato ricordato da Stefano Graziani, presidente dell’Associazione, che ha voluto rendergli omaggio attraverso un testo scritto di proprio pugno, che prende spunto da un sogno.
La cerimonia di premiazione si è conclusa con un concerto, offerto dalla neoeletta Frentano d’Oro alla sua città, che ha visto protagonisti il quartetto di flauti Image – composto da Beatrice Petrocchi, Agnese Cingolani, Cecilia Troiani e dalla stessa Campitelli –, il violoncello di Francesco Mastromatteo e la voce di Anna Taucci. I brani eseguiti, frutto di scelte che hanno attinto a un repertorio vario e composito, sempre il bilico tra il classicismo e le sonorità contemporanee, sono stati un inno alla diversità dei generi, anche metaforica, simbolo della bellezza e della ricchezza che risiedono nell’incontro e nella convivenza delle differenze. La musica – sembra questo il messaggio di Campitelli – con la sua forza istintiva e immediata ha il potere di rimagliare, di tenere unite e di conciliare contrapposizioni solo all’apparenza insolubili.