Domani sera dopo mezzanotte i fuochi di artificio congederanno ospiti, amici, ex collaboratori, curiosi, turisti che avranno voluto partecipare alla festa che la nostra struttura ha organizzato per salutare pubblicamente questi primi 40 anni di attività.
È certo che un po’ di emozione ci assale, come in ogni annuncio importante, ma quello che vogliamo fare domani è solo una Grande Festa aperta a tutti. Ci fanno compagnia i ricordi, le emozioni, i sorrisi e le tappe del viaggio, i nomi e i volti delle centinaia, forse migliaia di dipendenti che si sono alternati a fianco a noi, e i ricordi di qualcuno degli oltre centomila ospiti arrivati nel nostro albergo. Ci saranno i Rigatoni alla Camerlengo, le Pallotte cacio e ove, gli Arrosticini, il Vintage Bar, un angolo dedicato ai celiaci e agli intolleranti, e naturalmente la musica, dalle 20 fino a notte fonda. Si alterneranno, nel racconto della più bella musica dal 1977 al 2107 Paolo Pasquali, in arte Doctor Vintage, con Viola Valentino, Ivan Cattaneo e Regina.
Il nostro percorso è iniziato il 31 luglio del 1977 quando abbiamo aperto le porte del Camerlengo per la prima volta, con il matrimonio di Erminio e Maria. Le pagine del tempo trascorso finora sono importanti ed oggi per noi lo è l’ideatore, il fondatore e il manager di questa struttura fino al 1991, Levino Tavani. Quando parlano di noi – ancora oggi - nominano l'uomo che ha costruito l'Hotel Del Camerlengo: il primo grande albergo di Fara San Martino, affrontando la sfida di accogliere i turisti nel suo paese di origine, lui che aveva già trasferito interessi economici e famiglia a Chieti. Uomo dalle mille imprese, dalle sfide spesso impari, Levino Tavani si coinvolge in un'altra sfida imprenditoriale, tra sogno e realtà.
Hotel Del Camerlengo: un nome che ha sempre destato curiosità. Già dalla scelta del nome, Levino Tavani, mostra la sua originalità. Una denominazione curiosa che ci riporta nel passato di Fara San Martino quando nel 1693 venne eletto Camerlengo un cittadino farese. La carica civile "CAMERLENGO" era l'addetto alle tasse e alle finanze del borgo. Un nome che piacque a papà e che tuttora desta curiosità. Dal nome alla realtà.
Oggi la struttura viaggia con 4.500 arrivi e 15.000 presenze ogni anno, è il riferimento turistico di un comprensorio molto vasto e ha formato decine di camerieri e cuochi, molti di loro impegnati fuori regione. Una scommessa ardita, quella di chi nel costruire l'hotel ha creduto innanzitutto in Fara San Martino, nel comprensorio e nelle sue meraviglie e nell'importanza di accogliere i viaggiatori in questa parte di Abruzzo minore.
"Non esistono emozioni senza territorio" sostiene Antonio Tavani seconda generazione, impegnato nella conduzione insieme con la terza, quelle di figli e nipoti “e la sfida tra sogno e realtà di mio padre, percorso a tratti avventuroso come lo è oggi, mi è stato di esempio”.
In questi quarant'anni abbiamo conosciuto ed ascoltato gli ospiti, apprezzando ancora di più con i loro occhi e le loro parole la nostra terra, una forza che ci ha aiutato e ci aiuterà ad affrontare i grandi cambiamenti, le paure e le false promesse, i problemi che non mancano.
Ma senza visione e senza un pizzico di incoscienza, non saremmo passati dalle 44 camere, un ristorante, piscina e balera alla struttura di oggi con 85 camere, due ristoranti, sette impianti sportivi e uno spazio benessere con una palestra di 250 mq, e un marchio affermato nell’Accoglienza e nella Ristorazione.
Da qualche mese abbiamo aggiunto una nuova sfida - Residenza Camerlengo - struttura di accoglienza per anziani, edificio indipendente con 30 camere e servizi, nato da una costola dell’albergo.
Un chiaro esempio di come lo scorrere degli anni non ha fermato la corsa verso il sogno ma al contrario abbiamo cercato di ascoltare le esigenze del mercato per presentare un prodotto innovativo e capace di rispondere alle esigenze degli ospiti.
“Non sappiamo cosa faremo nel futuro, ma sappiamo ciò che abbiamo fatto finora" - aggiunge Antonio – “ma se ci giriamo indietro possiamo apprezzare quello che abbiamo già fatto tutti insieme”. Questi quarant'anni non meritavano il silenzio, dimostrano attitudine alla resilienza e per noi è senz'altro un motivo di orgoglio. Sono l'occasione giusta per festeggiare un viaggio importante, il nostro. E vogliamo condividere questa tappa tutti quelli che hanno parte nostra storia. Per noi e per l'Hotel Del Camerlengo, il 30 luglio 2017 è una data importante. È il giorno giusto per tracciare una linea, mettere una nuova bandiera nel libro delle conquiste e continuare il cammino seguendo le tracce di papà. Aspettare la notte per tagliare la torta e accendere i fuochi di artificio che ci porteranno nel secondo quarantennio!
Peccato non poterlo fare con papà Levino, mamma Maria e Antonella, nostra sorella, tutti prematuramente scomparsi.
Antonio Tavani