La Direzione generale per il coordinamento delle Politiche di Coesione del Ministero della Giustizia ha finanziato, per un valore di circa € 750.000, il progetto, predisposto dal Servizio regionale “Autorità di Gestione Unica FESR-FSE, Programmazione e Coordinamento Unitario” per favorire l’inclusione attiva ed il reinserimento lavorativo di persone in regime detentivo.
Il progetto, finanziato con le risorse del PON Inclusione 2014-2020, prevede un Modello sperimentale di intervento per il lavoro e l’inclusione attiva delle persone in esecuzione penale, con l’obiettivo di avviare, presso la casa circondariale di Sulmona, la produzione di manufatti in legno idonei a soddisfare l’intero fabbisogno nazionale di arredi carcerari, attraverso il lavoro dei detenuti.
Il progetto prevede la presa in carico globale dei detenuti, che comprende gli aspetti psico-sociali, formativi e lavoristici degli stessi e la successiva erogazione di attività di formazione e qualificazione delle competenze del settore della falegnameria da parte di soggetti titolati. E’ prevista la formazione di 45 detenuti che conseguiranno la qualifica di “Falegname”, rientrante nel Repertorio delle Figure Professionali della Regione Abruzzo, attraverso corsi della durata di minimo 400 ore, tra formazione teorica e formazione pratica, per la quale i detenuti percepiranno una indennità oraria di frequenza. Successivamente sarà avviata una vera e propria start up dell’azienda di produzione di manufatti in legno all’interno dell’Istituto Penitenziario. Una parte dei detenuti formati sarà avviata a tirocini presso aziende del settore del legno del territorio mentre coloro che, già formati, devono scontare periodi di detenzione di lunga durata, saranno coinvolti in supporto alla formazione di nuove figure professionali.
“Per noi si tratta di un traguardo estremamente importante – sottolinea l’assessore regionale Piero Fioretti - L’Abruzzo infatti è una delle quattro regioni, con Puglia, Toscana e Sardegna, coinvolte nella realizzazione di questo Programma che ha un grande valore nelle strategie complessive che l’amministrazione, attraverso l’Autorità di Gestione dei Fondi europei, sta portando avanti per favorire l’inclusione sociale dei detenuti mediante interventi di effettiva inclusione in contesti lavorativi”.
“Si tratta di un importante riconoscimento per le attività svolte sul piano amministrativo – spiega la Dirigente del Servizio “Autorità di Gestione Unica FESR-FSE, Programmazione e Coordinamento Unitario”, Elena Sico – attraverso un raccordo proficuo posto in essere con il Ministero della Giustizia, l’Istituto Penitenziario di Sulmona e le Regioni che realizzano analoghi progetti nei rispettivi territori. Tale modalità lavorativa ha consentito di arricchire le nostre conoscenze e di presentare un progetto di valore.”
“E’ l’inizio di un percorso virtuoso – evidenzia il Direttore del Dipartimento della Presidenza della Regione Abruzzo e Autorità di Gestione Unica dei Programmai POR FESR-FSE, Emanuela Grimaldi- che dimostra come il lavoro di squadra ed il percorso della cooperazione interistituzionale rappresenti l’approccio più efficace da replicare anche per altri progetti da realizzare a breve, quali, ad esempio, quello concernente la costituzione degli Uffici di prossimità, finanziato dal PON Governance”.
Il percorso, intrapreso attraverso l’attuazione del progetto finanziato dal PON Inclusione 2014-2020, è completato ed integrato, a livello regionale, dall’Intervento previsto dal POR FSE Abruzzo 2014-2020 “Reinserimento detenuti”, di prossima pubblicazione. Quest’ultimo prevede, con riferimento agli 8 Istituti Penitenziari abruzzesi, l’elaborazione e sperimentazione di un modello informatizzato di “presa in carico” dei detenuti, da poter replicare presso altre realtà italiane, come base di riferimento per la presa in carico dei detenuti, l’erogazione di corsi di formazione professionali e l’attivazione di tirocini formativi presso aziende del territorio regionale.