La donna avrebbe abortito all'ottavo mese di gravidanza, occultando poi il corpicino del figlio.
Tre mesi di indagini serrate e accurate per portare alla luce una storia drammatica e dai risvolti ancora da chiarire: in carcere una madre di vent' anni di Civitaquana, piccolo centro dell'entroterra pescarese, dove la giovane vive dopo essersi separata dal marito, cittadino marocchino. La donna avrebbe abortito all'ottavo mese di gravidanza, occultando poi il corpicino del figlio. Sul registro degli indagati, come atto dovuto, sono stati iscritti un ginecologo di Pescara e un infermiere di Montesilvano (Pescara), mentre i carabinieri della Compagnia di Penne (Pescara), coordinati dal capitano Massimiliano Di Pietro, proseguono le indagini per accertare eventuali altre responsabilità di terze persone, e il luogo dove sarebbero avvenuti i fatti. L'inchiesta è condotta dalla Procura della Repubblica di Pescara e dai sostituti Annalisa Giusti e Andrea Papalia.