La paradossale vicenda della richiesta di restituire le tasse alle imprese aquilane terremotate per l'omissione di atti d'ufficio da parte dei funzionari governativi è incomprensibile ed inaccettabile.E'quanto si legge in una nota del presidente di Confcommercio L'Aquila, Roberto Donatelli e del direttore Celso Cioni.
Siamo davvero davanti alla BUROFOLLIA DI STATO ed anche all'EUROBUROFOLLIA di stampo Comunitario, si legge nella nota.
Ma aver ottenuto la riduzioni di imposte per imprese pluriterremotate può davvero aver distorto il libero mercato europeo? A chi vogliono farlo credere? È una tesi che neanche uno scienziato come Einstein potrebbe sostenere e rendere credibile.Quindi per dirla con la Nannini gli Euroburofolli sono FE NO ME NA LI. FE NO ME NA LI. Per consentire di mettere un punto e a capo a questo assurdo TRILEMMA di stampo di Stato siamo costretti ad indire lo stato di agitazione di tutte le categorie del terziario che comunicheremo come di rito al Signor Prefetto dell'Aquila, cui abbiamo richiesto un incontro, per comunicare le azioni di protesta che intendiamo porre in campo già dai prossimi giorni, per sollevare il livello di ascolto e di attenzione del Governo su questa vicenda che offende la dignità e le capacità di resilienza degli imprenditori aquilani che con grande tenacia e forza di volontà stanno, da quasi dieci anni, affrontando solitariamente per mantenere attivi i propri presidi produttivi ed i livelli occupazionali che il provvedimento contestato potrebbe trasformare in vero e proprio dato disastroso e quindi produrre inevitabilmente rabbia sociale. Infine un invito a tutte le forze sociali, agli studenti, a tutti cittadini a volersi sentire mobilitati per questa che è, a nostro avviso, UNA CAUSA GIUSTA PER IL PRESENTE ED IL FUTURO DELL'INTERO TERRITORIO E DELLA NOSTRA CITTÀ, CHE ASPETTA E MERITA RISPETTO. ANCHE DALLO STATO ITALIANO NONCHE’ DALL'INTERA COMUNITÀ EUROPEA.