Extracomunitari richiedenti asilo politico, domiciliati in comunità del capoluogo abruzzese e della provincia, tra Avezzano e Sulmona, dediti allo spaccio di droga, ai furti e alla ricettazione.
La banda è stata scoperta dalla Squadra Mobile della Questura di L'Aquila che ha eseguito, su delega della Procura, 9 misure cautelari (5 in carcere e 4 con divieto di dimora in provincia) e 24 perquisizioni. Nei guai sono finiti giovani originari di Gambia, Nigeria, Ghana, Costa d'Avorio, Niger e Senegal. Le indagini della squadra mobile guidata dal dirigente Tommaso Niglio, sono scattate dopo una rapina con un tentativo di violenza sessuale avvenuta nella notte del 25 novembre 2017 su una ragazza residente nel capoluogo sequestrata mentre rientrava nella sua abitazione intorno alle ore 2 del mattino. La vittima fu sorpresa alle spalle e condotta all'interno di un fabbricato inagibile. Sotto la minaccia di un oggetto appuntito, fu derubata di cellulare e soldi, approfittando di un attimo di distrazione dello sconosciuto riuscì a fuggire. Dalle indagini è emerso che il presunto responsabile e' un gambiano di 20 anni domiciliato in una comunità per richiedenti asilo vicina al luogo dell'aggressione. Al momento è l'unica persona ancora irreperibile. A capo del sodalizio, un suo connazionale, finito in carcere, un 28enne domiciliato a L'Aquila e conosciuto alle Forze dell'Ordine per reati legati allo spaccio e alla ricettazione, soprattutto di telefoni cellulari rubati.