A seguito dell’attività di controllo di Polizia posta in essere nel quartiere di Rancitelli la decorsa settimana, il Questore di Pescara Francesco Misiti ha emesso il provvedimento di sospensione della licenza di somministrazione di alimenti e bevande per un periodo di 90 giorni ai gestori del Circolo Privato di via Lago di Capestrano a Pescara.
Difatti, nel corso dei controlli effettuati dagli Agenti della Polizia Amministrativa sono state rilevate violazioni di rilievo che hanno reso necessario tale provvedimento; oltre agli illeciti di natura penale del furto di energia elettrica, sono stati accertati illeciti che contrastano con gli scopi di promozione e impiego proficuo del tempo libero con iniziative culturali, turistiche e ricreative per la elevazione civica e sociale, tra i quali la mancanza delle tessere associative dei soci, la presenza di persone non iscritte in qualità di soci, il concentramento di persone gravate da precedenti di polizia, la presenza in prossimità dell’ingresso di autovettura compendio di furto. Il circolo in precedenza era stato già sottoposto al vaglio della Questura per le medesime violazioni.
I detti rilievi, sintomatici di una generale noncuranza delle leggi, destano attenzione soprattutto se constatati in un luogo che a maggior ragione deve esprimere legalità e trasparenza, trattandosi di circolo privato aderente ad ente nazionale avente finalità assistenziale riconosciuta.
Il fatto allarmante, che tuttavia ha mosso il Questore all’adozione del provvedimento di sospensione è stato che, dall’attività svolta emerge un quadro allarmante tale da far ritenere concreto il pericolo per la sicurezza pubblica derivante dalla frequentazione assidua del circolo da parte di pregiudicati o soggetti che annoverano precedenti di polizia i quali possono trovare nel circolo un luogo per portare a compimento fatti o affari illeciti.
Il timore che le descritte circostanze possono avere ripercussioni sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche in considerazione della percezione della mancata sorveglianza su beni di particolare rilievo quali la tutela della incolumità e della salute e la tutela dell’ordine pubblico; l’obbligo di produrre un effetto dissuasivo in ordine a comportamenti dei quali i fatti riscontrati potrebbero costituire attività prodromica per altri gravi illeciti, sono il fondamento dell’intervento di polizia di prevenzione in questione, mediante l’interruzione di aspetti devianti, a tutela anche di quei valori assunti dalla maggioranza dei cittadini, in ordine a concetti etici e morali oltre che della sicurezza pubblica.