Salgono a nove gli indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'appalto da 3,5 milioni di euro per la realizzazione del Parco del Lavino a Lettomanoppello (Pescara).
Per due di loro, ovvero Paolo D'Incecco, dirigente del settore Lavori pubblici della Provincia di Pescara, e Gianluca Marcantonio, architetto di uno studio professionale con sede a Montesilvano (Pescara), il procuratore capo di Pescara, Massimiliano Serpi e il pm Anna Rita Mantini, hanno chiesto al gip Gianluca Sarandrea l'interdizione temporanea dai pubblici uffici, nel primo caso, e dalla professione, nel secondo. Il gip deciderà dopo l'interrogatorio di D'Incecco, in programma il 23 maggio prossimo. I nuovi iscritti nel registro degli indagati sono il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, e i collaboratori di Marcantonio, Giovanni Ciccone e Mauro Zaccagnini, che si aggiungono al presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso, all'architetto ed ex assessore provinciale Enrico Di Paolo, all'ingegnere Tino Di Pietrantonio e a Fabio Ferrante, collaboratore di D'Alfonso nell'ufficio di presidenza della Regione e consigliere comunale del Pd a Lettomanoppello. Le accuse, a vario titolo, sono di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione e falso ideologico in atto pubblico. Secondo l'accusa, l'appalto per il Parco del Lavino, inserito tra i 77 progetti del Masterplan e ancora alle battute iniziali, sarebbe stato oggetto di una spartizione.