Tre medici sono stati rinviati a giudizio dal gup, Elio Bongrazio, per la morte di Elvira Ferri, 57 anni, avvenuta all'ospedale di Pescara tre anni fa.
Si tratta del primario di Medicina, Giancarlo Traisci, e dei medici del reparto, Antonio La Torre e Giancarlo Di Battista, accusati di omicidio colposo, perche', secondo la procura, avrebbero "omesso colpevolmente, per negligenza ed imperizia inescusabile, in cooperazione colposa tra loro, di disporre l'approccio diagnostico terapeutico salvavita, adeguato alla evidente grave ed allarmante ipopotassiemia (risultante con evidenza dai tre esami emogasanalitico ed ematochimici) che affliggeva la donna ricoverata e affidata alle loro cure". Il processo a carico dei tre medici prendera' il via il prossimo 19 aprile. Il gup, inoltre, ha rinviato al pm gli atti contenenti i risultati delle consulenze dei periti Vittorio Fineschi e Mario Giosue' Balzanelli, nelle quali si evidenziano "concause relative al decesso della signora Ferri, attribuibili alla diminuzione della portata di ossigeno al letto 8 della stanza 12", dove era ricoverata la 57enne. Nello specifico, i consulenti nominati dal gip Di Carlo nella loro perizia avevano sostenuto che "non puo' tacersi, per quanto di competenza, ferme restando le criticita' di condotta dei sanitari coinvolti, che la disfunzione degli impianti di ossigenazione sia stata causa del decesso della paziente, aggravandone in modo fatale la condizione, gia' precaria, di insufficienza respiratoria, favorendo direttamente, di conseguenza, l'innesco delle aritmie ventricolari responsabili dell'insorgenza dell'arresto cardiaco".