Dall'opposizione ideologica alle infrastrutture al sistema della formazione bloccato, dalle disfunzioni della Pubblica Amministrazione alla giustizia lenta al caso emblematico dei vaccini, ogni volta che l'Italia dice No il conto che i cittadini pagano è salato, specie in termini di mancate opportunità.
E' il tema affrontato nel libro, scritto dal giornalista economico Alberto Brambilla e dal docente universitario Stefano Cianciotta, "I No che fanno la decrescita" che sarà presentato oggi, 18 maggio, a Pescara per iniziativa di Confindustria Chieti Pescara e associazione App Abruzzo. L'Abruzzo non è immune dalla sindrome di Nimby, "Not in my Backyard", il nome dei gruppi di protesta che accolgono quasi ogni progetto, cantiere o infrastruttura di cui si prevede avvio o costruzione. Con gli autori, a fare il punto su strategie, azioni e strumenti per trovare soluzioni che consentano al Paese di tornare a crescere, ci saranno il direttore generale di Confindustria Chieti Pescara, Luigi Di Giosaffatte, il vicepresidente di Confindustria Chieti Pescara e presidente di App Abruzzo, Alessandro Addari, e il presidente Ance Pescara, Marco Sciarra. "In Italia - affermano Brambilla e Cianciotta - si sta consolidando la tendenza a dire no, che condiziona fortemente i politici, affannati a inseguire gli istantanei umori e i timori delle masse. La conseguenza è che le istituzioni prendono o annunciano decisioni tattiche di breve termine per capitalizzare consenso invece di indicare un indirizzo strategico di lungo periodo". Sono 359 le opere pubbliche censite nel 2016 dal Nimby Forum, osserva Di Giosaffatte. Molti comitati sono costituiti da cittadini sinceramente preoccupati per le ricadute sull'ambiente dei progetti, ma spesso ci sono anche gruppi e partiti di opposizione che cavalcano i timori dei cittadini, dipingendo un'opera infrastrutturale o un progetto strategico come dannosi per ambiente e salute pubblica. L'assenza di coinvolgimento è al secondo posto, dopo le preoccupazioni per l'ambiente, come causa alla base delle contestazioni. "Confindustria Chieti Pescara da anni si batte per lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolgendo i cittadini e mette al bando strumentalizzazioni volte a ritardare o annullare azioni di sviluppo". Appuntamento alle 17.30 nella sede di Confindustria a Pescara in via Raiale 110 bis.