Venerdì 22 Novembre 2024

PRATOLA PELIGNA, DENUNCIATA PER ATTI PERSECUTORI NEI CONFRONTI DELLA FIGLIA E DEL SUO FIDANZATO

18/03/2014 - Redazione AbruzzoinVideo

SOTTOPOSTA A MISURA CAUTELARE DIVIETO DI AVVICINAMENTO ALLE PARTI OFFESE

I militari della Stazione Carabinieri di Pratola Peligna hanno sottoposto L.C.U., classe ’60, alla misura cautelare del divieto alle parti offese emessa dal Tribunale di Sulmona a seguito di un’articolata indagine svolta proprio dai militari posti sotto la direzione del Luogotenente DI DERIO Daniele. I fatti si sono verificati per circa un anno e fino al mese scorso. La L.C.U., con condotte reiterate nel tempo, ha continuato a molestare e minacciare prima la figlia e, poi, il suo fidanzato sempre di Pratola Peligna. Alla base delle condotte della donna, secondo la ricostruzione dei Carabinieri che hanno proceduto, pare ci siano gravi ed insanabili dissidi familiari che hanno portato la figlia, ormai 25enne, ad abbandonare la casa famigliare. La donna, però, ha continuato a molestare la figlia che, a causa delle pressioni che l’hanno poi spinta a denunciare la madre per atti persecutori, ha dovuto cambiare abitazione più di una volta tanto da dover infine ricorrere all’ausilio degli zii del suo fidanzato anch’egli minacciato e molestato dalla donna. Quest’ultima, inoltre, non ha esitato a tenere le medesime condotte nei confronti delle persone che hanno ospitato la figlia e verso un parente che, facendosi parte attiva e al fine di ricomporre il dissidio familiare aveva chiamato a discutere la donna e la figlia dandosi appuntamento a Pratola Peligna. Il tentativo però si è rivelato vano e la donna, innervositasi a seguito della discussione tornava in auto e volontariamente urtava la vettura del “pacificatore” procurando molti danni. LA L.C.U. non potrà quindi avvicinarsi né comunicare con qualsiasi mezzo con figlia ed il suo fidanzato. Il provvedimento risulta essere molto restrittivo atteso che non vi sono state lesioni ne violenze fisiche nei confronti delle parti offese. Ciò testimonia quindi che la Procura della Repubblica prima ed il Tribunale poi hanno completamente recepito le risultanze investigative della Stazione di Pratola Peligna che ha sviluppato l’indagine.

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