Si è rinnovato l’appuntamento del “Comitato 10 Febbraio” con i patrocini di Comune e Provincia
VASTO. Si è svolta stamattina, al Monumento ai Caduti in Piazza Caprioli a Vasto, la celebrazione per ricordare i martiri delle foibe e l’esodo istriano, fiumano e dalmata, del secondo dopoguerra. Alla iniziativa, organizzata dal “Comitato 10 Febbraio” presieduto in provincia da Marco di Michele Marisi, con i patrocini del Comune di Vasto, della Provincia di Chieti e dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, hanno preso parte il Sindaco di Vasto, le autorità civili e militari, e le associazioni combattentistiche e d’arma; gli alunni delle scuole della città, i parenti degli infoibati e i cittadini che hanno risposto all’invito.
Dopo la deposizione della corona d’alloro, è stato di Michele Marisi a ricordare quel dramma tutto italiano, e poi il Sindaco di Vasto, Francesco Menna. Commossa e commovente la testimonianza dell’esule istriana Magda Rover.
“Abbiamo rinnovato, come ogni anno d’altronde, questo importante appuntamento, coinvolgendo soprattutto le scuole, dalle quali bisogna partire per raccontare quel doloroso pezzo di storia italiana del secondo dopoguerra, che racconta di figli d’Italia gettati nelle foibe o costretti ad abbandonare la propria terra per sfuggire alla follia dei partigiani di Tito e di quelli italiani” ha detto Marco di Michele Marisi, Responsabile provinciale del ‘Comitato 10 Febbraio’, che ha spiegato come sia necessario, appunto, “cominciare dai luoghi di istruzione, nei quali fino a qualche anno fa non si parlava di quella dolorosa pagina nostrana, peraltro mancante anche nei libri di storia. Un silenzio pure tra le Istituzioni, per troppo tempo, voluto e colpevole, che non ha reso giustizia, la giustizia che si fa col ricordo, ai nostri connazionali che hanno perso la vita per quel folle progetto di ‘jugoslavizzazione’ delle terre italiane”.
Alle 18:00, invece, la Santa Messa nella Cattedrale di San Giuseppe.
Ha collaborato alla organizzazione di queste due iniziative, ‘Giovani In Movimento’. Le manifestazioni sono state realizzate senza alcun contributo economico pubblico.