Dall'attività investigativa dei giorni precedenti è emerso che l'uomo, disoccupato e con precedenti, era solito viaggiare a bordo di una costosa automobile, intestata a terzi, e recarsi spesso in un garage che nulla aveva a che fare con la propria abitazione, anch'esso a lui non riconducibile, attirando così l'attenzione.
A seguito di servizi mirati, gli investigatori hanno notato che, effettivamente, gli spostamenti del sospettato erano finalizzati a cedere stupefacente ai propri clienti; quindi, una volta tornato nel garage oggetto di attenzione, i poliziotti hanno deciso di fermarlo ed immediatamente hanno rinvenuto, nel portaoggetti dell'automobile, una pistola calibro 9x17, rivelatasi essere un'arma clandestina in quanto realizzata mediante la modifica di una scacciacani, con 6 proiettili all'interno del caricatore. Nello stesso vano, vi era anche una mazzetta di banconote di piccolo taglio ammontanti a circa 4.000 euro.
La perquisizione è stata quindi estesa prima al garage e poi all'abitazione del sospettato; in questo modo, complessivamente, gli investigatori hanno rinvenuto e sequestrato circa 1,3 kg. di cocaina, 3 kg. di hashish, accessori vari per il taglio e la preparazione degli stupefacenti (tra cui un frullatore ed una pressa, questa raramente rinvenuta in casi del genere e sintomatica del volume di narcotici trattati), materiale da confezionamento e moltissimi involucri vuoti, residui evidenti di precedenti confezionamenti di narcotico, tutti accatastati nel garage. Inoltre, sempre in quel locale, sono stati trovati n. 29 petardi di categoria F4 realizzati artigianalmente, con etichettatura contraffatta, n. 26 proiettili per pistola ed oltre 100.000 euro in banconote di vario taglio, che sommati a quelli rinvenuti nel resto della perquisizione hanno fatto arrivare la somma di denaro sottoposta a sequestro preventivo ad oltre 126.000 euro. Da evidenziare che, tra il materiale sequestrato, vi è anche una macchinetta contabanconote.
Il 23enne è stato quindi arrestato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente e porto di arma clandestina, nonché denunciato per il possesso del materiale esplodente.
In sede di convalida dell'arresto, come da richiesta della Procura della Repubblica di Pescara, il GIP ha ritenuto di applicare all'indagato la misura della custodia cautelare in carcere, ritenuta l'unica idonea nel caso specifico.