Venerdì 22 Novembre 2024

Ricercatori della Fondazione Mario Negri Sud e dell'Università del Kentucky (USA)

25/06/2014 - Redazione AbruzzoinVideo

Il controllo della reazione infiammatoria a carico della parete delle arterie e delle vene rappresenta uno degli obiettivi fondamentali della ricerca farmacologica in campo cardiovascolare.

Il controllo della reazione infiammatoria a carico della parete delle arterie e delle vene

rappresenta uno degli obiettivi fondamentali della ricerca farmacologica in campo

cardiovascolare.

Il gruppo di Licia Totani e Virgilio Evangelista della Fondazione Mario Negri Sud di Santa Maria

Imbaro in collaborazione con il gruppo di Susan Smyth del Gill Heart Institute di Lexington negli

Stati Uniti, ha dimostrato che attraverso l'inibizione farmacologica di un nuovo meccanismo

molecolare è possibile controllare il reclutamento delle cellule infiammatorie nella parete delle

arterie e delle vene che hanno subito un danno e quindi sono soggette allo sviluppo di

aterosclerosi o di una vasculite.

Lo studio è stato pubblicato sulla importante rivista scientifica internazionale "Arteriosclerosis

Thrombosis and Vascular Biology" della American Heart Association.

I leucociti e in particolare i polimorfonucleati e i monociti, sono i principali responsabili della

reazione infiammatoria che si determina nella parete di un vaso arterioso o venoso nel corso

dello sviluppo di aterosclerosi, artriti infiammatorie e flebiti. In queste sedi i leucociti vengono

richiamati dalle piastrine, che per prime intervengono a sanare il danno vascolare. Lo studio dei

meccanismi tramite i quali i leucociti interagiscono con le piastrine e tramite queste vengono

reclutati dal circolo sanguigno nella parete dei vasi, è da anni oggetto degli studi del Laboratorio

di Biologia e Farmacologia Vascolare della Fondazione Mario Negri Sud. Questo lavoro ha

portato negli anni scorsi alla caratterizzazione molecolare di questi meccanismi e oggi alla

identificazione di un nuovo bersaglio farmacologico che ne permette il controllo.

"Il nostro studio - spiega la dottoressa Licia Totani, autrice del lavoro - dimostra che alcuni

enzimi, le fosfodiesterasi e in particolare una classe denominata di tipo-4, rappresentano uno

snodo chiave nei meccanismi di controllo delle capacità adesive dei leucociti. Bloccando

farmacologicamente le fosfodiesterasi tipo-4 è possibile controllare l'infiammazione vascolare e

la cosiddetta "risposta vascolare al danno". Oltre all’identificazione di un nuovo bersaglio

farmacologico abbiamo dimostrato che è possibile controllare l'adesività dei leucociti agendo

direttamente sui meccanismi molecolari che dall'interno della cellula ne regolano la funzionalià,

aprendo le porte alla identificazione di nuovi potenziali bersagli per ridurre l'infiammazione

vascolare. Grazie all’identificazione di alcuni di questi meccanismi molecolari il nostro lavoro di

ricerca continuerà con l'obiettivo di sviluppare nuove terapie farmacologiche”.

"E’ importante sottolineare - aggiunge il dottor Virgilio Evangelista - che esiste già un farmaco

 

inibitore di fosfodiesterasi tipo-4 che è attualmente in uso clinico per il trattamento di pazienti

 

affetti da broncopatia cronica ostruttiva grave e nuove molecole sono attualmente in fase di

 

sviluppo da parte di diverse aziende farmaceutiche per il trattamento di patologie infiammatorie

 

a carico di vari organi e tessuti, dalle malattie polmonari alle dermatiti infiammatorie. Quindi ci

 

possiamo aspettare che nei prossimi anni saranno sviluppati nuovi farmaci di questa classe,

 

più selettivi e meno gravati di effetti collaterali rispetto alle molecole in uso attualmente, che

 

potranno essere utilizzati anche nella cura delle patologie vascolari".

 

 

 

 

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