In questi mesi gli infermieri sono stati la categoria più esposta ai contagi, in particolare nelle residenze per anziani dove si sono sviluppati alcuni focolai. La distribuzione delle mascherine (3.500 ricevute da Fnopi e Protezione civile) è avvenuta grazie alla collaborazione del Coordinamento infermieri volontari emergenza sanitaria (Cives).
Il presidente provinciale (e vice presidente nazionale) del Cives, Fabio Cellini, si è recato insieme al presidente dell'Opi Chieti, Giancarlo Cicolini, nelle case di cura "Spatocco" e "Villa Pini d'Abruzzo" di Chieti, nella residenza assistenziale e residenza sanitaria assistenziale dell'Istituto "San Francesco" di Vasto, nella residenza per anziani "San Giorgio" di Lanciano e nella comunità "Il Sentiero" di Chieti.
Le mascherine sono state messe direttamente a disposizione del personale infermieristico di queste strutture. Cicolini e Cellini si sono intrattenuti con i colleghi, raccogliendone le storie insieme a indicazioni e suggerimenti. Nel frattempo nella sede dell'Opi di Chieti è stata avviata la consegna delle mascherine agli infermieri liberi professionisti. "Gli infermieri - ricorda Cicolini - non si sono mai arresi in questi mesi. Il Coronavirus non ha risparmiato i pazienti, ma nemmeno chi di loro si è preso cura, in tutta Italia.
Tra gli infermieri 40 decessi e circa 13mila contagi ne sono la prova. Al tempo stesso va fatto un plauso anche a tutti gli infermieri che hanno svolto attività domiciliare, assistendo le persone nelle loro case con una media di circa 900 accessi al giorno in provincia di Chieti, senza infettarsi e senza diffondere i contagi tra gli stessi pazienti. Ci aspettiamo che la valorizzazione della categoria passi anche per l'aspetto economico, con un riconoscimento del lavoro svolto durante l'emergenza Covid-19 che includa tutti gli infermieri.
Nei giorni scorsi abbiamo intanto ottenuto dalla Regione Abruzzo la firma di un protocollo d'intesa con gli ordini professionali degli infermieri che prevede tra l'altro l'impegno a garantire maggiore sicurezza nelle cure, standard professionali più elevati e possibilità di sviluppo di carriera, con l'adozione di nuovi modelli di organizzazione e assistenza".