E' svanita alle undici di ieri sera l'ultima flebile speranza rimasta di trovare ancora qualcuno in vita, di sentire gridare aiuto,di poter far emergere da quell'abisso di neve, ghiaccio e detriti ancora una persona viva. Alle undici di ieri sera ,dopo un estenuante lavoro, i soccorritori impegnati da mercoledì scorso sul luogo della valanga che ha travolto l'hotel Rigopiano a Farindola, hanno trovato le ultime due vittime, una donna e un uomo. Erano nella zona tra il bar e la hall, dove tutti gli ospiti del resort attendevano invano l'arrivo di uno spazzaneve, intimoriti dal terremoto, ma quel mezzo non è mai arrivato e loro, rimasti bloccati in quel luogo da sogno, un luogo trasformatosi in una tomba con l'arrivo di quella maledetta valanga che li ha travolti, poi è stato il macabro destino a scegliere chi tenere in vita e chi no. Ed erano in 40 in quell' hotel a 4 stelle, che per tanti era stato un paradiso, un luogo magico, scenario di momenti di intimità, d'amore, di relax, regalo per compleanni, anniversari e ricorrenze, luogo di vacanza di gran classe, dove l'atmosfera era davvero speciale e dove tanti, per anni, hanno lasciato il cuore. Un resort ora totalmente distrutto dove 29 vite si sono spezzate, dove si sono sgretolati i loro sogni, i loro progetti, lasciando un vuoto incolmabile in tante famiglie, padri, madri, fratelli, figli che ora brancolano nel buio e che hanno sperato sino alla fine che avvenisse un miracolo ma che ora dovranno fare i conti con un'amara, triste e agghiacciante verità. Quando la valanga, nel pomeriggio di mercoledì 18 gennaio, ha investito la struttura c'erano 28 ospiti, di cui 4 bambini e 12 dipendenti, compresi il titolare Roberto Del Rosso e il rifugiato senegalese Faye Dane. A distanza di una settimana tutte le vittime sono state recuperate da quegli angeli del soccorso, 200 uomini dei vigili del fuoco, della protezione civile, delle forze dell'ordine, che hanno scavato per ore anche con le mani ed hanno pianto quando hanno salvato la vita a qualcuno dei dispersi, ma che si sono commossi anche quando hanno estratto da quell'inferno quei cuccioli di pastore abruzzese figli dei cani del resort sfuggiti alla tragedia. Soccorritori tenaci, che hanno profuso tutti i loro sforzi fino alla fine, fino al ritrovamento delle ultime due vittime ieri notte alle undici ed hanno mantenuto così la loro promessa rischiando la loro di vita, temendo per le valanghe, per il freddo, per il terremoto. Avevano detto " li troveremo tutti per poter riconsegnare i corpi alle famiglie" e cosi è stato. Due persone, il cuoco Giampiero Parete e il tutto fare dell'hotel, Fabio Salzetta, si sono salvati perché al momento della slavina si trovavano all'esterno dell'albergo. Sono stati recuperati dagli uomini del soccorso alpino all'alba di giovedì scorso. Dalle macerie i vigili del fuoco hanno poi estratto vive, tra la giornata di venerdì e l'alba di sabato scorsi, 9 persone: la moglie e il figlio di Parete, Adriana Vranceanu e il piccolo Gianfilippo; tre bambini, l'altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo, e altre 4 persone. Si tratta di Giampaolo Matrone, Vincenzo Forti, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi. Sono state tutte estratte le vittime: 29 corpi, 15 uomini e 14 donne. Di queste ne sono state identificate 20, si tratta di 9 donne e 11 uomini: Rosa Barbara Nobilio e suo marito Piero di Pietro, Nadia Acconciamessa e il marito Sebastiano di Carlo, l'estetista dell'hotel Linda Salzetta, Paola Tommasini, Ilaria De Biase, Luana Biferi, Jessica Tinari, Sara Angelozzi, Marinella Colangeli, il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D'Angelo, Stefano Feniello, Marco Vagnarelli, l'amministratore dell'hotel Roberto Del Rosso, il receptionist Alessandro Riccetti, il rifugiato senegale Faye Dame, Claudio Baldini, Emanuele Bonifazi. Nove i corpi ancora da identificare che sono all'obitorio dell'ospedale di Pescara. Da martedi scorso sono stati celebrati i primi funerali delle vittime, mentre continuano ad emergere alcune verità scomode su cosa sia accaduto quel giorno in relazione alle richieste di soccorso giunte in Prefettura, alle telefonate, ma anche l'email inviata dall'albergo prima della valanga per segnalare la criticità del momento con il totale isolamento della struttura e dei suoi ospiti. Sulla tragedia è stata aperta un'inchiesta della magistratura,coordinata dal procuratore aggiunto Cristina Tedeschini,vengono ascoltate in queste ore le testimonianze dei superstiti, vengono acquisiti importanti documenti utili alle indagini. Certo nulla potrà mai alleggerire, alleviare,rendere meno amaro,tutto il dolore che questa tragedia trascina con se. Una tragedia che in questi giorni ha coinvolto e commosso tutta Italia e non solo, che ha fatto piangere, sperare, ma anche gridare allo sdegno, perchè nel 2017 non si può morire cosi.