Domenica 14 luglio prossimo, alle ore 17, con una solenne cerimonia, ci sarà la traslazione dei resti mortali di don Felice, l’indimenticabile parroco della Cattedrale di Vasto, nella nuova tomba realizzata in un’area all’ingresso del Cimitero, lato via Conti Ricci. Dopo la traslazione sarà celebrata una S. Messa di suffragio.
"Un particolare ringraziamento va rivolto al sindaco Francesco Menna e alla Giunta comunale, per la Delibera con cui è stata messa a disposizione del Comitato promotore il sito su cui è stato realizzato il manufatto marmoreo, su progetto del prof. Domenico Renzetti." Si legge in una nota.
A cinquantuno anni dalla morte di don Felice (23-11-1912/26-05-1968), ancora tanti vastesi, a cominciare dal suo storico vice parroco don Luigi Smargiassi, che hanno collaborato con lui e lo ricordano con commosso affetto e devozione, hanno promosso la realizzazione di una tomba nuova per perpetuarne la conoscenza ed il ricordo anche tra le nuove generazioni.
Don Felice Piccirilli è stato parroco della cattedrale di S. Giuseppe dal 1942 al 1968, anno della sua morte. Ha condiviso con i suoi parrocchiani, quindi, le difficolta e le tragedie dell’ultima guerra e soprattutto del dopoguerra, la miseria, i lutti di tante famiglie e poi la faticosa ricostruzione.
Tutto questo veniva ricordato quel pomeriggio del 27 maggio del 1968, quando l’intera città, davanti alla cattedrale, assistette al suo funerale: giovani ed anziani, uomini e donne, benestanti e diseredati, credenti e non credenti piangevano la morte del “loro” parroco, del concittadino che aveva amato Vasto con tutte le sue forze; parroco e pastore, padre e fratello, castigatore sferzante dei costumi e sereno rifugio dei più umili, inflessibile sui principi di fede, docile strumento della Provvidenza in cui ciecamente credeva, tenero e remissivo con i giovanissimi che amava più di tutti, per loro aveva sempre una caramella!
Questo grande figlio di Vasto, sintesi di tante opere di assistenza e formazione umana e spirituale, sarà ricordato in futuro anche con l’apposizione di una targa nella piazzetta che reca il suo nome, adiacente le Cattedrale.