Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso di Nicola Di Carlo, l’autista di 63 anni morto ieri a Torino dopo che il suo autobus turistico è precipitato nel fiume Po. L’esame autoptico, disposto dalla Procura, dovrà stabilire se l’uomo sia stato colto da un malore prima dell’incidente o se altri fattori possano aver contribuito alla tragedia.
Di Carlo, originario dell’Abruzzo ma residente a Guglionesi (Campobasso), era un imprenditore con oltre trent’anni di esperienza nel settore dei trasporti. Fondatore della "Di Carlo Tours", gestiva l’azienda insieme al fratello Mario e ai figli Vincenzo e Carmine. Il pullman, che aveva trasportato una scolaresca di Milano in visita al Museo Egizio, era vuoto al momento dell’impatto.
Secondo le prime ricostruzioni, il mezzo si sarebbe mosso in retromarcia lungo corso Cairoli, urtando tre pedoni prima di sfondare il parapetto e finire nel fiume. Il primo a soccorrere Di Carlo è stato un istruttore di canoa di 32 anni, che si è calato nel Po nel tentativo di salvarlo. I vigili del fuoco lo hanno estratto ancora vivo, ma nonostante i tentativi di rianimazione, il 63enne è morto poco dopo.
Nel frattempo, gli investigatori stanno esaminando il veicolo, recuperato con l’ausilio di autogrù, per accertare eventuali guasti, a partire dall’impianto frenante. Fondamentali saranno anche le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, che potrebbero fornire ulteriori dettagli sulla dinamica dell’incidente.