Il primo a cadere nella rete della sezione antidroga della Squadra Mobile è stato P.M., 53 anni, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. L’uomo era stato già tratto in arresto dagli stessi poliziotti della “narcotici” ai primi di agosto. In quell’occasione aveva ceduto alcune dosi di hashish ad un sedicenne, che dopo aver bussato alla finestra del pianterreno dell’abitazione di P.M., in via Rossetti, aveva da questi ricevuto poco meno di due grammi di “fumo”, pagandoli 10 euro. L’immediata irruzione nell’appartamento aveva permesso di sequestrare circa due etti di droga, tra hashish e marijuana. P.M. era stato dunque arrestato, tradotto in carcere e, dopo l’udienza di convalida, posto agli arresti domiciliari. Ma si era subito riorganizzato, tant’è che gli uomini della Mobile hanno deciso di fargli nuovamente “visita”, convinti che P.M., nonostante fosse in custodia cautelare, continuasse a spacciare presso la sua abitazione. L’intuizione si rivelava fondata in quanto a seguito di perquisizione, all’interno di un portaocchiali appoggiato sul comò della sua camera da letto (lo stesso portaocchiali dove, anche la volta precedente, era stata trovata droga) si rinvenivano circa 20 grammi di hashish ed un bilancino di precisione. Il 53enne veniva pertanto tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica, dr.ssa Anna Benigni, ristretto presso la locale Casa Circondariale. Il secondo arresto, nel pomeriggio di ieri, è stato invece operato in un immobile A.T.E.R. di via Rubicone, nei cui paraggi gli agenti dell’ “antidroga” si erano appostati, avendo nel corso di attività investigativa appreso che B.B., pescarese di 21 anni, aveva organizzato nella sua abitazione, dove vive insieme ai genitori ed i fratelli (estranei alla sua attività illecita), una redditizia attività di spaccio di sostanze stupefacenti. I poliziotti in effetti, nel corso dell’appostamento, avevano modo di osservare le mosse di un tossicodipendente della zona, al quale B.B., dopo averlo fatto entrare in casa, aveva venduto per 10 euro una dose di cocaina. La perquisizione dell’appartamento, condotta anche con l’ausilio di un unità cinofila antidroga in forza all’Ufficio Prevenzione generale e Soccorso Pubblico della Questura, consentiva di recuperare alcuni involucri contenenti cocaina, per un peso complessivo di circa 20 grammi ed un bilancino di precisione. Peraltro si appurava come l’appartamento fosse dotato di un sistema di videosorveglianza, con monitor allocato proprio nella camera da letto in uso al B.B., attraverso il quale poter previamente individuare e verificare l’identità degli acquirenti e, contestualmente, vanificare eventuali controlli di polizia. Il giovane, incensurato, veniva tratto in arresto i reati di cessione e detenzione, ai fini di spaccio e, posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione. Le indagini sono in questo caso dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica dr. Luca Sciarretta. Gli arresti di cui sopra costituiscono solo il più recente dei risultati della Polizia di Stato nella lotta al traffico ed al consumo di droga, che ha visto in questi mesi il costante dispiegamento degli agenti della Questura di Pescara e degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Abruzzo” nelle zone “calde” della città, dove proseguiranno, anche nei prossimi giorni, i controlli di polizia.