Secondo i manifestanti, il direttore generale della Asl02, Thomas Schael, è responsabile di una gestione che, oltre alla chiusura del reparto UTIC, ha portato alla riduzione dei posti letto in rianimazione, con l’accorpamento dei reparti e la perdita di due unità già a inizio estate. Le dichiarazioni del presidente Marsilio, che considera "troppi" i posti letto previsti per il Renzetti nella programmazione regionale, hanno suscitato ulteriore preoccupazione. Attualmente, il reparto può contare su soli due posti letto, insufficienti per rispondere agli standard nazionali minimi richiesti per un DEA di livello.
I rappresentanti dell’opposizione e del coordinamento “Uniti per la Salute” denunciano anche i rischi per i cittadini frentani, che in assenza di un reparto di rianimazione funzionante, dovrebbero affrontare trasferimenti verso altri ospedali della provincia, esponendosi a maggiori pericoli in caso di emergenze.
Oltre al reparto di rianimazione, i manifestanti hanno lamentato una situazione critica nel territorio del Sangro/Aventino, già colpito dalla chiusura del Punto di Pronto Intervento di Casoli. Secondo loro, la gestione della Asl02 rappresenta un atteggiamento di “chiusura, arroganza e quasi di occupazione” verso i presidi sanitari locali.
La protesta, svoltasi davanti al Tribunale di Lanciano, è simbolica anche per denunciare la mancanza di soluzioni definitive per i cosiddetti “piccoli tribunali” e il mancato intervento promesso dal governo nazionale.
I manifestanti, ribadendo la loro determinazione a continuare la battaglia, chiedono alle istituzioni competenti un intervento immediato per ripristinare il pieno funzionamento del reparto di rianimazione dell’ospedale Renzetti.