Continuano le operazioni di contrasto alla pesca di frodo di ricci e polpi per debellare l’annoso fenomeno di depredazione delle coste teatine ad opera di pescatori abusivi provenienti da altre regioni. La storia, purtroppo, è sempre la stessa, ed i protagonisti anche. Questa notte, infatti, intorno alle 03.00, i Carabinieri della Stazione di Ortona hanno intercettato due soggetti nell’area industriale del porto ortonese, all’altezza dell’impianto di Walter Tosto, insospettiti dal veicolo parcheggiato in una traversa di via Cervana, in area soggetta a restrizioni, e subito hanno allertato la Capitaneria di porto intervenuta in supporto.
I due sono risultati essere due volti noti alle forze dell’ordine: un pescatore subacqueo con tanto di muta e bombole e la sua vedetta di supporto a terra, entrambi pugliesi, intenti a caricare a bordo del proprio mezzo circa 400 ricci di mare e diversi kg di polpi appena pescati. Ai due è stata contestata la pesca in zone vietate e la pesca oltre i limiti consentiti di specie soggette a regolamentazione specifica, per una sanzione complessiva di 3.000 €; inoltre l’intero pescato è stato sequestrato e rigettato in mare trattandosi di prodotto ancora vivo. Saranno soggette a confisca, invece, le attrezzature in possesso dei due, anch’esse immediatamente sottoposte a sequestro. Purtroppo i due, come detto, sono volti noti, in quanto colti in flagrante per lo stesso tipo di illecito solo due mesi fa, sempre nel porto di Ortona.
Evidentemente i profitti del mercato in nero di queste specie ittiche, assai richieste nei ristoranti del sud Italia, inducono gli avventori a ritenere di poco conto il rischio di verbalizzazione e relativo sequestro. Il ripetersi delle stesse figure, negli stessi luoghi, a breve distanza di tempo, inoltre, spinge sempre più a ritenere fondata l’ipotesi che l’assegnazione delle zone venga decisa a monte, in quella che può essere una sorta di vera e propria spartizione del territorio tra “bande”.
Essendo stata accertata la recidività da parte dei soggetti colti in flagranza, gli stessi saranno sottoposti agli accertamenti di rito, attraverso idonea segnalazione alla Questura di Chieti per le successive limitazioni alla mobilità sul territorio nazionale. Un secondo gruppo di pescatori subacquei, invece, è stato intercettato durante la stessa notte sulla spiaggia dei Saraceni, con un bottino di 500 ricci appena prelevati. A questi, anch’essi provenienti dalla Puglia, è stata invece comminata una sanzione di 1.000 euro oltre al sequestro dell’intero pescato.
Questa volta a fare la differenza è stata la sinergia tra Carabinieri e Guardia Costiera, sempre più impegnati congiuntamente nel tentativo di contrastare questo tipo di illeciti, spesso legato a tipologie di violazioni di ben altra natura.